Il continuo tentativo di psicanalizzare gli autori è una delle prime ragioni per cui nessuno legge.
Читать полностью…Ricordo che quando esisteva ancora la Centocanti, Dante era spesso trattato all'interno dell'associazione come un'autorità assoluta, l'uomo che aveva capito tutto di tutto.
Ovviamente questo modo di pensare non solo è sbagliato nei confronti di Dante, ma è totalmente il contrario di quello che ci insegnano le lettere. Lo scopo è pensare con la propria testa, non quella di Dante!
L'autorità che concediamo a Dante è quella di essere prima di tutto un uomo estremamente intelligente ed erudito, le cui idee ed opinioni hanno delle ragioni sensate. Ancora di più però la sua autorità è quella di essere molto capace a dire quello che voleva dire, di essere in grado di esprimere in modo estremamente chiaro ed articolato, anche se riassuntivo, il suo pensiero. Ogni opinione espressa con questa lucidità è degna di essere ascoltata con rispetto, prima di, eventualmente, contestarne i limiti.
Dio, che ci ama, ci vuole civili, perché la civiltà è un bene oggettivo. Questo però richiede a volte di passare attraverso il vaglio crudele del controllo della nostra inciviltà.
Читать полностью…Va notato che è normalissimo che succeda, perché il lettore comune non ha studiato abbastanza per capire la ragione per cui qualcosa non gli piace, ma non è un scemo qualunque, e sa benissimo quando qualcosa non gli piace e che ci sono delle ragioni serie.
Читать полностью…Si parla fin troppo del rimpicciolimento del nostro vocabolario; e del rimpicciolimento del nostro mondo non diciamo nulla? Di cosa parliamo? Di cosa ci interessiamo? Dove poniamo il confine della nostra esplorazione?
Читать полностью…NB: Paradiso VIII è impietoso sulla società puritana (pur non avendola mai vista né conosciuta) perché afferma con forza che la costruzione della società spetta a Dio che fornisce ad ognuno le attitudini e i talenti per offrire il proprio contributo originale, vincendo i limiti della genetica stessa.
Ond’elli ancora: «Or di’: sarebbe il peggio
per l’omo in terra, se non fosse cive?».
«Sì», rispuos’io; «e qui ragion non cheggio».
«E puot’elli esser, se giù non si vive
diversamente per diversi offici?
Non, se ‘l maestro vostro ben vi scrive».
Sì venne deducendo infino a quici;
poscia conchiuse: «Dunque esser diverse
convien di vostri effetti le radici:
per ch’un nasce Solone e altro Serse,
altro Melchisedèch e altro quello
che, volando per l’aere, il figlio perse.
La circular natura, ch’è suggello
a la cera mortal, fa ben sua arte,
ma non distingue l’un da l’altro ostello.
Quinci addivien ch’Esaù si diparte
per seme da Iacòb; e vien Quirino
da sì vil padre, che si rende a Marte.
Natura generata il suo cammino
simil farebbe sempre a’ generanti,
se non vincesse il proveder divino.
In altre parole ci viene costantemente detto che l'unico modo per fare qualcosa di buono è avere una famiglia e lottiamo disperatamente per dimostrare che non è vero.
Читать полностью…Se bisogna proprio scegliere tra l'idolatria dell'ordine e quella del disordine, la prima è lievemente preferibile. Il caos può sedurre con le sue promesse di libertà e potenza, ma almeno la sicurezza dell'ordine è sincera.
Читать полностью…Uno degli errori più sciocchi dell'uomo di oggi è quello di guardare l'animale e il selvaggio come quello che davvero è anche lui nel profondo, come sarebbe se non fosse trattenuto a forza dalle costrizioni sociali.
Questo ragionamento funzionerebbe alla perfezione se non lasciasse completamente fuori dall'equazione chi si è inventato convenzioni e regole e quanto è facile produrle e trasgredirle.
L'uomo moderno, insomma, si è convinto che l'uomo incivile non sia mai stato civilizzato, il che può anche essere. Quel che è certo è che anche nella civiltà è pieno di uomini incivili.
Siamo liberissimi di pensare che il selvaggio semplicemente non abbia mai conosciuto le regole della società civile, povero lui; ma occorre ammettere che esistono persone che le hanno conosciute e hanno scelto di non rispettarle.
Questo però ci pone davanti un paradosso: se si può scegliere di non rispettare le regole del vivere civile, si può scegliere anche di farlo; addirittura si può scegliere di crearne di nuove e migliori, per poi non rispettarle, che poi è quello che vorrebbero tanti transumanisti dalle dubbie basi filosofiche. In altre parole, possiamo anche credere che l'uomo si sia evoluto dall'animale dal punto di vista fisico, ma dal punto di vista etico e morale non c'è evoluzione che tenga: la civiltà si basa sulla capacità del singolo di essere civile insieme ai singoli che lo circondano.
Fa un po' sorridere perché il tipo di ragionamento è lo stesso secondo cui "il Gesù storico non era il Messia" o "non voleva fondare una religione" (il "Gesù Storico" è quello costruito eliminando tutti gli elementi possibili di soprannaturale, quindi è una tautologia: se leggiamo solo le parti dei Vangeli che non parlano di religione, incredibilmente, non parlano di religione)
Читать полностью…ANNUNCIAZIONE! Alcuni dei libri delle Schegge sono scomparsi da Amazon (qualcuno se ne sarà accorto), come ad esempio le traduzioni di Lovecraft e pochi altri. Adesso siamo riusciti a trovare in Lulu.com un'alternativa valida e stiamo caricando gli assenti di queste settimane. Voi state sintonizzati per queste e altre uscite.
Qui di seguito qualche link.
Il Richiamo di Cthulhu: https://t.ly/PYz1b - La Ricerca del Kadath: https://t.ly/mHBqn - Hercules, dal Mito a Walt Disney: https://t.ly/5nN_c
La prima necessità conseguente l'impossibilità di farcela da soli non è, come si potrebbe pensare, il buttarsi fra le braccia di chiunque, ma scegliere con estrema cura i propri alleati.
Читать полностью…Le due linee prese sulla narrazione della colonizzazione:
> La colonizzazione è stata una faccenda brutale che ha sterminato i nativi
> Le donne hanno avuto ruoli importanti nella colonizzazione
Chissà se si rendono conto di come queste cose si accordano...
Solo un mediocre può credere che esista una ricetta per fare una buona opera d'arte
Читать полностью…Ah, fa un po' sorridere la menzione della Brexit, che di per sé ha avuto un impatto minimo (in positivo e in negativo), anche perché lo UK ha continuato tranquillamente a fare le stesse esatte politiche di prima; così come la dimenticanza del vero disastro che sta affossando le economie inglese e statunitense che è la guerra in Ucraina, in cui entrambe hanno buttato porzioni considerevoli del loro bilancio. Oltre a ciò, lo UK si è trovato particolarmente in difficoltà con le forniture di energia nel momento in cui sono state imposte le sanzioni.
Читать полностью…E anche oggi Gambero Rosso è in ritardo di vent'anni sulla smontatura del collegamento tra glutammato e sindrome da ristorante cinese (ma la gente stava male davvero, magari per il tipico razzismo di chi va a mangiare in un posto e sta male, roba da vergognarsi davvero). Sul fatto che il glutammato abbia un ruolo nella formazione di dipendenze ancora silenzio profondo, perché gli studi a riguardo sono proprio iniziati vent'anni fa'
Читать полностью…Si parla molto del Chesterton apologeta, parecchio di quello cattolico, un po' del suo lato umoristico... il Chesterton di cui si parla poco è quello semplicemente artista, soprattutto nella sua capacità di pennellare descrizioni fantastiche:
"Il cielo serale, una cupola d’oro uniforme, non punteggiata neanche da una sola nuvola del tramonto, affondava le più meschine parti di Londra in una luce strana e melata. Faceva sembrare una piccola strada sporca come Saint Martin’s Lane come se fosse lastricata d’oro. Faceva splendere il rigattiere a metà della sua altezza come se fosse davvero quel Monte di Pietà da cui l’istinto poetico francese le ha dato il nome; faceva sì che la libreria falso-francese due portoni dopo, un negozio ricolmo di orribili indecenze, mostrasse per un momento una specie di colore parigino. E il negozio che si trovava tra il monte dei pegni e il negozio delle terribili indecenze si mostrava con un certo luccichio della bellezza del vecchio mondo, perché era, per caso, un negozio non orribile già di suo".
Gilbert Keith Chesterton, La Sfera e la Croce
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Quali sono allora i veri problemi di questo brano?
1) Stile nominale: è un ottimo modo per alleggerire e accelerare un momento intenso e pieno d'azione, lasciando al lettore riempire i vuoti. Qui però è assolutamente ridondante e costringe a fare un lavoro assolutamente inutile che sarebbe meglio trasformare in una frase completa.
2) Intimismo: entrare nella testa dei personaggi può essere utile per aiutarci a stabilire le loro personalità o a introdurci in dei cambiamenti importanti; qui però serve solo a riempire dello spazio e a dare una vaga impressione di essere coinvolti nella loro emotività. La cosa è ulteriormente peggiorata dallo stile nominale e franto, che serve a scaricare sul lettore l'empatizzare, dicendogli però cosa deve provare.
3) Uso del discorso indiretto: qui si vede una mancanza di confidenza (o forse la rinuncia) dell'autore a scrivere una battuta che in effetti non fa ridere perché non è ben preparata. Riferendola in modo indiretto si può dare l'impressione che fosse divertentissima, senza avere il bisogno di essere brillanti.
4) Futilità: questa è chiaramente una parte di collegamento fra diversi momenti di azione o di riflessione del protagonista. Non ci dice assolutamente nulla se non che i personaggi si trovano su di un aereo (o elicottero?), e non contribuisce davvero a creare un'atmosfera né nulla. Si tratta di un colmare un vuoto con qualcosa, qualsiasi cosa.
5) Incoerenza di registro/tono: il problema di quel "ha ha ha" è che non ha nulla a che fare col resto. Non puoi partire con un discorso indiretto, mettere l'onomatopea di una risata, e poi rientrare nella testa del personaggio e fargli commentare la cosa. Devi decidere un punto di vista e attenerti a quello, tant'è che non si capisce se la risata è ironica, se è esterna o pensata, se il commento successivo è sarcastico o meno.
Potrei criticare la snobberia di chi si lamenta delle onomatopee, ma credo che qui si nasconda una critica buona, ma mal diretta.
Читать полностью…Anzi, Dante conclude poi ammonendo contro la forzatura dell'attitudine personale in uno schema precostituito:
Sempre natura, se fortuna trova
discorde a sé, com’ogne altra semente
fuor di sua region, fa mala prova.
E se ‘l mondo là giù ponesse mente
al fondamento che natura pone,
seguendo lui, avria buona la gente.
Ma voi torcete a la religione
tal che fia nato a cignersi la spada,
e fate re di tal ch’è da sermone;
onde la traccia vostra è fuor di strada.
Corollario: il discorso sul celibato dei preti è figlio di questo tipo di mentalità puritana.
Corollario 2: la totale scomparsa del concetto di vocazione personale e il suo appiattimento a dei percorsi precostituiti è a sua volta figlio di questa mentalità puritana.
Corollario 3: l'ansia di sposarsi colla prima persona vagamente adatta è figlia di questa mentalità puritana.
Tutti e tre questi punti portano disequilibrio perché partono da un cattivo principio. Finché il fondamento non sarà
se giù [...] si vive
diversamente per diversi offici
come ci dice Dante (Paradiso VIII), non a caso nel cielo di Venere, la stessa famiglia non potrà dare realmente il suo contributo sociale e spirituale.
Perché in realtà non viviamo in una società di single.
Viviamo in una società che è stata costruita su un'idea vittoriana di coppia come unico fondamento della società stessa e fuggiamo da questa evidente iper-responsabilizzazione, anche se continua a venirci presentata come unico possibile contributo al bene comune.
"Per tutta la sua vita fino a quel momento era stato certo nel modo più onestamente possibile che il materialismo era un fatto. Ma era diverso dagli autori delle riviste proprio in questo: che preferiva un fatto persino al materialismo".
Gilbert Keith Chesterton, La Sfera e la Croce
Queste due frasi mi ricordano moltissimo un pezzo di Paolo Sacchi sulla conversione di San Paolo, in cui dice che Saulo non poteva di certo convertirsi per una teologia, dato che di fatto la teologia non c'era ancora. Quello che è successo sulla via di Damasco è un fatto.
Ed il punto centrale del Cristianesimo è tutto qui: non è un qualcosa da credere per salvarsi, né una regola morale da seguire; è un fatto che si impone e pretende di essere riconosciuto. Come diceva Lewis, ciò che distingue il mito cristiano da ogni altro mito è che è un mito vero
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A parte la domanda da sociolinguista di terza categoria, ovviamente già nella prima frase si afferma per l'ennesima volta un mito ridicolo, ovvero che la lingua abbia una reale influenza sulla realtà e la mente
"La cosa più meravigliosa è che neanche Orwell si spinge fino a dire che la sua idea di neolingua funziona; lo fa dire ad uno dei cattivi della storia che ci crede fermamente e basta, e tutto questo perché la quantità e qualità di obiezioni che la sua idea poteva suscitare anche nel più stupido degli operai che lui disprezzava erano tali che non sarebbe stato in grado di rispondere".
https://scheggeriunite.it/orwell-e-un-genio-e-cristiano-era-bello/
Arte dello storico d'avanspettacolo:
- Dare una definizione iperspecifica ed idealizzata di X
- Verificare che X, secondo la definizione iperspecifica, non esiste
La cucina italiana è un continuum, un recinto, se vogliamo, entro cui può sopravvivere la sua ampia varietà, in modo armonico... un po' come ogni cosa culturale
Una volta che si sarà ammesso che la spesa pubblica non è un fatto assolutamente negativo e che il "pareggio di bilancio" significa solo non investire in nulla, forse si potrà iniziare a notare che esistono dei cattivi usi della spesa pubblica stessa...
Читать полностью…Una grossa parte del lavoro della vita è rendersi conto di quanto si è fragili ed imparare ad amarsi come tali; imparare di non poter bastare a sé stessi.
Читать полностью…Una delle cose molto positive che stanno accadendo negli ultimi anni è la perdita di fiducia del pubblico nel "grande". I numerosi fallimenti di film, serie e videogiochi costati decine, se non centinaia, di milioni la testimoniano.
Si tratta di un fatto positivo perché permetterà al pubblico di non essere più ingannato dallo sventolio di qualche scontrino (costoso non vuol dire bello), dai semplici numeri (visto, letto, giocato da molti non vuol dire necessariamente bello) e dai semplici nomi di chi ha contribuito.
Ancora di più però ci dà l'occasione di uscire dalla dicotomia elitarista tra "per pochi ma buoni" e "mediocre per tutti". A "tutti" non piace la mediocrità. Spesso piace molto di più ai pochi che vogliono sentirsi diversi dalla massa della gente che, orrore, ha gusto. Resta a noi coglierla ed abbandonare la snobberia del difficile equiparato al valido e di qualità.
Ovviamente non si menziona l'immenso peso dell'immigrazione improduttiva e il fallimento dell'integrazione della stessa.
L'economia inglese era una bomba ad orologeria da molto tempo e il coincidere di diverse spinte distruttive l'hanno messa in ginocchio