𝐄𝐋𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐂.𝐎.𝐀. 𝟐𝟎𝟐𝟑.
𝐑𝐈𝐏𝐑𝐄𝐍𝐃𝐈𝐀𝐌𝐎𝐂𝐈 𝐋𝐀 𝐍𝐎𝐒𝐓𝐑𝐀 𝐑𝐀𝐏𝐏𝐑𝐄𝐒𝐄𝐍𝐓𝐀𝐍𝐙𝐀 𝐏𝐎𝐋𝐈𝐓𝐈𝐂𝐀.
𝐂𝐀𝐍𝐃𝐈𝐃𝐈𝐀𝐌𝐎𝐂𝐈 𝐓𝐔𝐓𝐓*
In MGA siamo sempre stat* convint* della necessità di separare la rappresentanza politica dell'avvocatura da quella istituzionale; con fortissimi dubbi sulla stessa possibilità di poter estrarre rappresentanza politica da un albo ad iscrizione obbligatoria. Questa è la teoria: la realtà, purtroppo, è diversa.
La realtà è che le colleghe e i colleghi avvertono e sentono i COA come enti rappresentativi di se stess* e della categoria, a prescindere da tutto e prima ancora di qualsiasi altra istituzione.
Noi manteniamo le nostre opinioni, ma, per non cadere nel velleitarismo, di questa realtà dobbiamo tenere conto.
Quindi, se questa è la realtà, se questo è il sistema, se questo è il tavolo e se queste sono le carte con cui giocare, allora al tavolo dobbiamo sederci e con quelle carte dobbiamo giocare: NOI SIAMO DI PIU’!
https://www.facebook.com/groups/MobilitazioneGeneraleAvvocati/permalink/5917878168236974/
CI STANNO TOGLIENDO LA PAROLA AL CONGRESSO NAZIONALE: DOVE È FINITA LA DEMOCRAZIA DELL'AVVOCATURA?
A LECCE SE CI IMPEDIRANNO DI PARLARE AL MICROFONO, PARLEREMO CON IL NOSTRO MEGAFONO
XXXV CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: AMMESSE 115 MOZIONI SUI TEMI PIU DISPARATI.
L'ESCLUSIONE DALLA DISCUSSIONE CONGRESSUALE DEL TEMA DELLA MONOCOMMITTENZA E' CON TUTTA EVIDENZA FRUTTO DI UNA DELIBERATA E ARBITRARIA SCELTA DI STAMPO PADRONALE
Stiamo leggendo le circa 115 mozioni ammesse al Congresso nazionale forense prossimo venturo.
Senza pretese di esaustività, sono state presentate mozioni in tema di:
- riforma del processo penale;
- riforma del processo civile;
- riforma della giustizia tributaria;
- trattazione scritta facoltativa;
- creazione di un unico portale telematico giustizia;
- istituzione di tavoli di lavoro per favorire il dialogo fra avvocati;
- CPO;
- gratuito patrocinio;
- difesa d'ufficio;
- esame di Stato;
- tirocinio;
- difesa del diritto di difesa in caso di giustizia predittiva;
- contributo unificato;
- tribunali insulari;
- procedura per sovraindebitamento;
- curatore del minore;
- parcelle vidimate dai coa come titolo esecutivo;
- mediazione;
- negoziazione assistita;
- giudici onorari;
- testamento biologico;
- salvaguardia della specificità della professione forense;
- violenza di genere;
- istituzione di varie scuole forensi;
- procedimento disciplinare;
- titolo di specialista;
- ricerca beni da pignorare;
- e altre e altre e altre ancora.
Troviamo quindi a dir poco scandaloso, alla luce della infinita varietà dei temi che saremo costretti a trattare, che FRA DI ESSI L'UFFICIO DI PRESIDENZA, CON DECISIONE ARBITRARIA, ABBIA STABILITO DI ESCLUDERE IN MODO RADICALE TUTTE LE CINQUE MOZIONI CHE TOCCAVANO UN TEMA GRAVISSIMO PER TANTI E TANTE COLLEGHE COME QUELLO DELLO SFRUTTAMENTO SENZA TUTELE DEI E DELLE LAVORATRICI AVVOCATE DA PARTE DEI LORO DATORI DI LAVORO.
E' DECISAMENTE POCO CREDIBILE, A FRONTE DI UNA PLETORA ETEROGENEA DI ARGOMENTI AMMESSI AL VOTO, CHE SOLO LA MONOCOMMITTENZA FOSSE NON ADERENTE AI TEMI CONGRESSUALI.
CON OGNI PROBABILITA' LA VERITA' E' UN'ALTRA: L'UFFICIO DI PRESIDENZA DEL CONGRESSO HA VOLUTO PRESERVARE IL PRIVILEGIO DI COLORO I QUELI E LE QUALI LUCRANO SUL LAVORO NON GARANTITO DEI COLLEGHI E DELLE COLLEGHE MONOCOMMITTENTI.
ATTENDIAMO SMENTITA.
AD OGGI, PUR A SEGUITO DI REGOLARE RICHIESTA VIA PEC, L'UFFICIO DI PRESIDENZA NON SI E' DEGNATO DI COMUNICARCI LA MOTIVAZIONE DELL'ESCLUSIONE DELLA NOSTRA E DELLE ALTRE MOZIONI IN TEMA DI AVVOCATO DIPENDENTE.
🔴 CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: INVIATO RECLAMO PER L'AMMISSIONE DELLA MOZIONE MGA N. 132, SULLA MONOCOMMITTENZA
Nessun riscontro alla richiesta di accesso agli atti: ad oggi non conosciamo ancora le motivazioni del rigetto della nostra mozione, mozione che riteniamo assolutamente pertinente ai temi congressuali.
Poco fa è stato inviato un reclamo, di cui segue il testo, all'Ufficio di Presidenza chiedendo di rivedere la propria decisione. Non nutriamo molte speranze che ciò accada, ma è chiaro che questi fatti rafforzano la nostra convizione che il tema centrale del prossimo Congresso non potrà che essere la democrazia delle nostre istituzioni e della nostra rappresentanza politica.
Di questo si dovrà discutere, e lo faremo.
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"Il sottoscritto, avv. Cosimo Damiano Matteucci, del foro di Trani, presidente di MGA - sindacato nazionale forense, firmatario e proponente della mozione n. 132 finalizzata al riconoscimento della figura dell’avvocat* dipendente di altr* avvocat*,
premesso:
1. che l’Ufficio di Presidenza ha deciso di non ammetterla all’adesione dei Delegati congressuali con motivazioni, allo stato, ancora ignote, considerando che non vi è stato alcun riscontro alla pec del 13 settembre 2022 con cui il sottoscritto ha formalizzato la richiesta di acceso agli atti con estrazione di copia del relativo provvedimento;
2. che la mozione è, invece, da ritenersi pertinente ai temi congressuali e in particolare al tema n. 1 relativo alla modifica dell’ordinamento professionale;
3. che nella sua redazione e invio sono state seguite pedissequamente sia le norme statutarie che disciplinano il Congresso Nazionale Forense che le indicazioni fornite dal CNF con la comunicazione del 2 agosto 2022;
chiede all’Ufficio di Presidenza il riesame, urgente, della propria decisione con l’ammissione della mozione 132 all’adesione dei Delegati congressuali.
Barletta, 19 settembre 2022.
M.G.A. – Sindacato nazionale forense.
Il presidente nazionale
Avv. Cosimo D. Matteucci"
CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: RIGETTATE TUTTE LE MOZIONI SULLA MONOCOMMITTENZA
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La mozione di MGA sindacato nazionale forense finalizzata al riconoscimento della figura dell’avvocat* dipendente di altr* avvocat* non è stata ammessa all’adesione dei Delegati congressuali. E’ stata rigettata dall’Ufficio di Presidenza così come le altre 4, provenienti da altre associazioni, finalizzate a disciplinare i rapporti lavorativi in monocommittenza. In tutto erano 5.
L’unico criterio sulla cui base l’Ufficio di Presidenza può decidere sulla ammissibilità o meno delle mozioni è fissato dall’art. 5 c. 4 dello Statuto congressuale che lo individua nella pertinenza ai temi congressuali.
Noi siamo assolutamente sicuri che la nostra mozione fosse pertinente ai temi congressuali e in particolare al tema n. 1 relativo alla modifica dell’ordinamento professionale; cosí come siamo sicuri di aver seguito pedissequamente le indicazioni fornite dal CNF con la comunicazione del 2 agosto 2022 in merito alla redazione delle mozioni congressuali.
Non condividiamo pertanto la decisione dell’Ufficio di Presidenza che ci appare arbitraria e immotivata. Per questi motivi abbiamo inviato questa sera richiesta di accesso agli atti proprio al fine di conoscere le motivazioni della decisione, verificarne la rispondenza alle norme statutarie che disciplinano il Congresso Nazionale Forense e determinarci sulle nostre azioni.
Se le nostre impressioni dovessero trovare conferme, a maggior ragione se la documentazione richiesta non ci venisse inviata, allora al Congresso non si dovrà parlare dei temi generici imposti dall'alto, ma di democrazia delle nostre istituzioni e della nostra rappresentanza politica.
RAPPRESENTANZA POLITICA E RAPPRESENTANZA ISTITUZIONALE DEGLI AVVOCATI: O SONO SEPARATE ANCHE NELLA COMPOSIZIONE, O SONO DUPLICATI INUTILI
PRESENTEREMO UNA MOZIONE SULLA INCOMPATIBILITA' FRA CONSIGLIERE COA E DELEGATO CONGRESSUALE
Roma, Milano, Napoli: nei maggiori fori d'Italia (ma capita abbondantemente anche nei fori più piccoli) per le elezioni dei delegati congressuali i consiglieri degli ordini fanno man bassa.
Quindi, gli amministratori, i rappresentanti istituzionali, coloro che poi eleggono anche il CNF, approfittano del loro radicamento nei territori per occupare anche la politica della professione, cumulando su di sé cariche e cariche in un absurdum che solo un corpo elettorale cieco e sordo (e anche molto disinteressato) può tollerare.
Consigliere dell'ordine, delegato congressuale, delegato OCF: allo stato attuale delle leggi che regolano la nostra professione si può essere tutto contemporaneamente.
Si tratta di una distorsione del sistema, per diversi motivi:
1) due funzioni che sono diverse e che sono state volute separate vengono svolte dalle stesse persone: che cumulano su di sé poteri e cariche che sono ontologicamente incompatibili fra loro;
2) i Coa non sono associazioni, a cui si può liberamente scegliere di appartenere o meno. Per lavorare l'iscrizione è obbligatoria: in conseguenza bisogna costruire una rappresentanza politica che sia quanto più distante possibile dall'Ordine. Perché è un nonsense pensare di estrarre rappresentanza politica da un corpo al quale sono obbligata ad appartenere: come se la politica la facesse l'Ufficio Anagrafe e non i partiti;
3) da quando vige il divieto di mandati eterni, OCF finisce per diventare il modo per i consiglieri dell'ordine ineleggibili per continuare a stare nel mazzo, a conservare una poltroncina in attesa di poter tornare alla carica;
4) i consiglieri dell'ordine partono evidentemente avvantaggiati nella competizione elettorale per i delegati congressuali, dato il loro legame costante (e qualche volta leggermente clientelare) che si stabilisce con gli iscritti;
5) i presidenti dei Coa, ed è questa la peggiore delle follie, sono delegati al Congresso di diritto, senza nemmeno partecipare alle elezioni: cioè a dire: sono istituzioni, ma sono anche politica.
A questa distorsione occorre porre fine: oppure bisogna prendere atto che la duplicazione OCF - CNF non ha senso, e il Congresso stesso (definito pomposamente "massima assise politica dell'Avvocatura") non ha ragione di restare in vita, se non quella di cui al precedente punto 3), finendo per essere una celebrazione inutile in cui gli officianti, i consiglieri coa, maneggiano quel minimo di potere in più che non si rifiuta mai. Il che, francamente, ci pare un po' pochino per tenere in piedi una baracca enorme anche adesso che i numeri di delegati e congressisti sono stati falcidiati da una legge professionale che, a dieci anni dalla sua nascita, appare con chiarezza essere una legge mal fatta, classista, conservatrice di poteri sedimentati.
Per questa ragione MGA al Congresso di Lecce proporrà una mozione che chieda di costituire una nuova incompatibilità: quella fra consiglieri dell'ordine, presidenti dei consigli dell'ordine, e la carica di delegato congressuale prima e delegato OCF.
O che, al contrario, abbia il coraggio di dire quello che nel 2012 fu coperto da una ipocrita foglia di fico: nessuna rappresentanza politica, basta il CNF, perché la classe forense non è né abbastanza matura né abbastanza attenta per darsela.
APERTE FINO AL 10 FEBBRAIO LE ISCRIZIONI ALLO SHORT MASTER IN EUROPROGETTAZIONE E PROGETTAZIONE SOCIALE: 44 ORE DI LEZIONI FRONTALI ED ESERCITAZIONI PER ACQUISIRE COMPETENZE PER INTERCETTARE FONDI EUROPEI E NAZIONALI
Ultimi giorni per le iscrizioni allo Short master in europrogettazione e progettazione sociale.
Stanno arrivando i fondi del PNRR: far parte dei professionisti che ne gestiscono i flussi è una occasione di reddito importante.
Impariamo l'europrogettazione e facciamone una delle nostre competenze, per aumentare i nostri redditi e combattere l'erosione dei nostri ambiti in atto da anni.
Basta lagnarsi, muoviamoci.
Per info scrivere alla mail mga.sindacatonazionaleforense@gmail.com oppure via whatsapp al 3275791467
GLI AVVOCATI NEL NUOVO MILLENNIO: A BREVE PRESENTAZIONE DEL MASTER IN PROGETTAZIONE EUROPEA E DEL CORSO SULLA RIFORMA DEL TERZO SETTORE TARGATI MGA SINDACATO NAZIONALE FORENSE
La condizione di crisi economica profonda degli avvocati è già nota, e la pandemia, con le chiusure del lockdown, le restrizioni dell'accesso ai tribunali, la diminuzione delle risorse economiche della popolazione, la ha senza dubbio aggravata.
D'altra parte la governance dell' emergenza permanente che viviamo ormai da due anni ha sottratto alle rivendicazioni dei lavoratori autonomi la minima forza di contrattazione conquistata negli anni.
La parola d'ordine in tema di giustizia sembra essere improntata ad una generalizzata sottrazione di tutele giurisdizionali ai cittadini rendendo sempre più costoso e complesso il ricorso alla magistratura; contestualmente nonostante i processi inflattivi tolgano di giorno in giorno risparmi, guadagni e occasioni di lavoro agli avvocati, la forza di rivendicare in piazza reti di protezione e welfare si riduce sempre più ad ogni giorno di crisi che passa e sfianca i professionisti.
A nostro parere oggi l'avvocatura dunque è chiamata a ripensarsi, a ripensare i propri ambiti lavorativi e di collocazione nel mondo del lavoro.
Per tanti questa revisione è dovuta essere radicale, e tanti colleghi hanno lasciato l'albo per concorsi nella PA oppure per cadere nel baratro della disoccupazione.
Per noi che restiamo si presenta la necessità di fare da soli. Non è in questa Cassa forense o in questo legislatore che possiamo riporre speranze di tutela.
Non possiamo che recuperare ed inventare ambiti di lavoro e di guadagno che colpevolmente, troppo spesso, abbiamo lasciato ad altri professionisti.
L'ambito del terzo settore e della progettazione europea, che è stato appannaggio, per nostra incuria, di commercialisti e laureati di varia estrazione, richiede invece, con l'arrivo di tanti fondi derivanti anche dal PNRR, una competenza specifica in tema normativo che solo i giuristi possono vantare. Ed è un campo che negli anni a venire sarà sempre più strategico e centrale per la ripresa.
Non c'è più tempo per lagnarsi passivamente: ciò che un commercialista o un ragioniere fanno può essere fatto meglio da un avvocato; purché l'avvocato sia preparato e pronto a porsi da leader in un settore di consulenze che possono rivelarsi una importante fonte di guadagno.
È per questo che noi di MGA sindacato nazionale forense metteremo a disposizione dei colleghi corsi di formazione specifici, con crediti formativi e attestati finali, che possano fornire agli avvocati gli strumenti adeguati per introdursi in uno dei settori economici in maggiore espansione.
Vi terremo aggiornati: molto presto presenteremo il nostro master in progettazione europea e non, e il corso sulla riforma del terzo settore.
Stay tuned!
MGA SINDACATO NAZIONALE FORENSE
L’esonero contributivo per i lavoratori autonomi iscritti all’Inps ed i professionisti iscritti alle Casse è entrato definitavamente in vigore.
Finalmente è stato pubblicato sul sito del ministero del Lavoro il decreto interministeriale che disciplina la misura da 2,5 miliardi. Per accedervi occorre avere un reddito 2019 fino a 50.000 euro e un calo del fatturato annuo 2020 almeno del 33%., oltre la regolarità contributiva.
Le domande per l’ottenimento dell’esonero vanno presentate dai professionisti iscritti alle Casse entro il 31 ottobre 2021
La domanda va presenteta alla rispettiva Cassa secondo lo schema predisposto dai singoli enti previdenziali.
https://www.lavoro.gov.it/documenti-e-norme/Pubblicita-legale/Pagine/default.aspx
Comincia da oggi la collaborazione di Valentina Restaino (per MGA) con Intersezionale, che ringraziamo
https://www.intersezionale.com/2021/06/16/i-lavoratori-autonomi-e-la-necessaria-riforma-degli-ammortizzatori-sociali/
MGA - Sindacato nazionale forense sostiene lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della filiera #amazon.
Il sistema di distruzione e commercializzazione della #gigeconomy continua a produrre grandi profitti sfruttando la manodopera, invece di garantire il diritto delle persone ad un lavoro stabile e qualificato.
Per costringere l’azienda a riconoscere finalmente #diritti e #tutele i #sindacati hanno indetto per oggi #22Marzo uno #sciopero di 24 ore.
La multinazionale, proprio in questo periodo di crisi sanitaria, accumula ricchezze anche grazie al lavoro precario, interinale e con il diffuso sistemi di appalti della logistica.
Pensiamo, invece, che garantire il diritto delle persone ad un lavoro stabile e qualificato occorra ridurre i carichi e ritmi di lavoro, eliminare orari e turni inumani, ridurre dell’orario dei driver, garantire la continuità occupazionale in caso di cambio di appalto o fornitore, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali, rispetto delle norme su salute e sicurezza.
#BoicottaAmazon
Sabato 20 marzo, Tito Boeri ha dichiarato su Twitter che Cassa Forense avrebbe impugnato davanti al TAR il provvedimento che obbliga le Casse a rendicontare i loro investimenti mobiliari e immobiliari.
Ma quale sarebbe questo provvedimento? Dovrebbe essere la delibera con la quale la COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione) ha adottato il nuovo Manuale che riporta gli schemi di segnalazione e le istruzioni di compilazione dei flussi informativi dovuti alla Covip. Tra le novità del provvedimento la richiesta di informazioni su ogni singolo strumento finanziario in base ai valori di mercato.
Il nuovo sistema di controllo metterà in grado i Ministeri competenti di avere più informazioni su una parte rilevante delle risorse per le future pensioni dei professionisti.
Al seguente link potrete consultare il provvedimento adottato, il manuale, le osservazioni pubbliche fatte prima dell'adozione e le risposte della Covip.
*A Crotone prassi illegittime della Questura impediscono diritti fondamentali. MGA chiede un intervento immediato del Ministero degli interni per ripristinare la legalità*
https://www.facebook.com/98519591861/posts/pfbid0oJcfgzCSdu7SZahJs8soVctDAjDAp8hWzGXu2q1qvpamrca5SWx3w6caJkUCrsDFl/
CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: LA MONOCOMMITTENZA ESCLUSA PER RAGIONI POLITICHE. UN ATTACCO REAZIONARIO ALLA DEMOCRAZIA DEL CONGRESSO.
Il 21 settembre nel corso dell'assemblea OCF finalmente le carte sono state scoperte.
Come si può comprendere dagli interventi di due dei componenti dell'Ufficio di presidenza del Congresso presenti, Sergio Paparo e Raffaele Fatano, le mozioni sulla monocommittenza non sono state ammesse per scelta politica.
L'Ufficio di Presidenza cioè, in spregio non solo delle norme statutarie - che prevedono come unico requisito di ammissibilità delle mozioni la pertinenza ai temi congressuali - ma delle stesse prerogative del Congresso come massima assemblea generale dell'avvocatura, ha sottratto al dibattito uno dei temi più caldi della professione per un unico motivo (non previsto dallo statuto congressuale): che dell'argomento si è già deliberato in un Congresso precedente.
Si tratta di un fatto di una gravità inaudita, un attacco reazionario alla democrazia dell’avvocatura, un bavaglio deliberatamente imposto alla libera discussione congressuale. Come bene ha ricordato Giovanni Malinconico nel corso della imbarazzante assemblea del 21: sarebbe come dire al Parlamento che non può modificare una legge perché già un Parlamento precedente, diversamente composto, ha legiferato (introducendo così il comico concetto delle leggi eterne e immutabili).
Che si sia trattato di un'operazione politica (ottimo l' intervento sul punto di Melania Delogu) lo ha attestato in modo tombale la stessa replica di Sergio Paparo: che, mentre da un lato dava ragione a Malinconico, Stefaní e Delogu che stigmatizzavano lo scivolone dell'esclusione di mozioni fondamentali e auspicava la trattazione del tema in una sessione ulteriore del congresso di là da venire (di fatto sconfessando l'operato dello stesso ufficio di presidenza di cui è componente), dall'altro esprimeva senza mezzi termini l'idea che in tema di monocommittenza bisognerebbe attestarsi sul deliberato catanese, dopo il quale, però, ci sono state una pandemia, una guerra, una crisi energetica ed economica che nel 2018 nemmeno si immaginava e che hanno reso ancora più drammatica la condizione degli avvocati e delle avvocate che operano, senza alcuna tutela, in regime di monocommittenza.
L’Imbarazzo palpabile dei due componenti dell’Ufficio di Presidenza (uno dei due ha tentato persino la carta del "sono andato via prima"!) ha dato la misura del fatto che l’episodio occorso non giova né alla credibilità delle massime istituzioni forensi, né al Congresso che andremo a celebrare fra qualche giorno, ridotto a parvenza democratica dalla gestione proprietaria dei vertici del Congresso stesso. Nè la promessa di Sergio Paparo di trattare la monocommittenza in una sessione ulteriore del Congresso ci soddisfa: sia perchè parlare di una sessione ulteriore mentre quella ordinaria deve ancora tenersi ci pare quanto meno singolare, sia perchè le promesse, certe promesse, spesso non vengono mantenute.
Una cosa è certa però: a Lecce se non ci daranno voce ce la prenderemo. Per denunciare tutto questo, questa ennesima vergogna di una categoria i cui vertici sono interessati, principalmente, alla conservazione dei privilegi di pochi e del potere di alcuni.
Quanto alla monocommittenza, senza né Congresso né OCF né uffici di presidenza vari abbiamo portato una legge in Parlamento: ne porteremo una ancora migliore.
CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: MGA SINDACATO NAZIONALE FORENSE CONTRO OGNI LIMITAZIONE AUTORITARIA DELLA DEMOCRAZIA CONGRESSUALE
Con MGA sindacato nazionale forense ci stiamo preparando al Congresso nazionale che inizierà a Lecce il 6 ottobre.
La nostra delegata congressuale, Valentina Restaino, ha deciso di appoggiare la mozione statutaria di Melania Delogu , che tenta di rivedere, sebbene in alcuni punti poco coraggiosa, l'assetto inaccettabile di poteri delineato a Rimini.
La mozione di Melania Delogu però resta monca in un punto specifico, che ci interessa da vicino: quello concernente l'ammissione delle mozioni congressuali al voto dei delegati.
MGA ed altre associazioni hanno presentato mozioni, per un totale di 5, volte a chiedere al Congresso di prendere posizione perché venga introdotta nel nostro ordinamento una seria disciplina dell'avvocato che operi in regime di monocommittenza.
Ebbene, tutte e cinque le mozioni sono state ritenute inammissibili senza alcuna motivazione. La nostra mozione era certamente aderente al primo dei temi congressuali.
Questo stato di cose è inaccettabile.
Prima cosa, perché se è vero che il Congresso, come recita la legge, è il massimo luogo politico dell'avvocatura, non è pensabile che le sue discussioni vengano limitate in maniera arbitraria (o assolutamente discrezionale, il che è lo stesso) da un organo ad esso esterno, a composizione numericamente limitata, inquinato, mi si passi il termine, dalla presenza di membri del CNF privi, per legge, di rappresentanza politica.
Seconda cosa, perché se è vero che il Congresso è l'unico organo che gli avvocati e le avvocate si sono datə per determinare la propria linea politica, nessuno e nessuna può limitarne l'ambito di discussione e di decisione.
Terza cosa, perché impedire senza motivazione una discussione politica è gesto che ha una preoccupante somiglianza con l'autoritarismo, e con la distruzione dei luoghi democratici di confronto.
Quarto punto, la mancanza di un organo a cui fare appello avverso le decisioni dell'ufficio di presidenza (per questo Congresso composto da Maria Masi, Raffaele Fatano , Sergio Paparo, Antonio Tommaso De Mauro, Nicolino Zaffina, Gaetano Giuseppe Iacona e Rosario Pizzino ) sembra disegnare un potere assoluto e intoccabile poco compatibile con un assetto plurale e democratico delle nostre istituzioni.
Chiederemo perciò il riesame del rigetto della nostra mozione, avendo già richiesto senza nessuna risposta che ci venissero comunicate le ragioni del rigetto stesso.
E in ogni caso a Lecce andremo a rivendicare a gran voce che questa Avvocatura in difficoltà, senza identità, incapace di riconoscersi, possa avere organi e luoghi davvero democratici ove confrontarsi e decidere di sé e dei propri destini.
Destini che francamente non ci sentiamo di rimettere nelle mani di pochi e poche, per lo più espressione di una classe sociale in cui non ci riconosciamo per condizioni economiche e per scelte politiche.
XXXV CONGRESSO NAZIONALE FORENSE: MGA SINDACATO NAZIONALE FORENSE PRESENTA MOZIONE PER LA REGOLAMENTAZIONE DELLE COLLABORAZIONI FORENSI E PER PORRE FINE ALLO SFRUTTAMENTO DEI COLLEGHI
Si avvicina l'ennesimo Congresso nazionale che interessa solo gli addetti ai lavori e gli aficionados della politica forense, tutti e tutte prese da temi lontanissimi dalla crisi feroce che morde la classe forense da anni e che si aggrava di giorno in giorno.
A fronte di un prossimo inverno accompagnato da profezie di fame, buio e povertà, le maestranze forensi stanno ancora lì a scannarsi sulla forma di una rappresentanza che - come che sia o come che dovesse divenire - resterà molto probabilmente distante dalle necessità vere dei lavoratori - avvocati.
MGA, come sempre, sarà presente al Congresso. Lo faremo per essere testimonianza da un lato: perchè la voce sindacale dell'avvocatura non venga sovrastata e spenta da una classe dirigente neoliberale, vicina ai grandi e medi accumulatori di capitali e sprezzante con la base degli avvocati, numericamente forte ma sperduta, disorganizzata, disorientata.
Ma saremo presenti anche per un fine pratico: per sostenere con forza le posizioni degli avvocati e delle avvocate di fatto dipendenti di studi medi e grandi, abbandonati ed abbandonate dal legislatore, che fino alla recente crisi di governo non ha voluto riportare a giustizia formale e sostanziale lo scandalo dello sfruttamento dei nostri e delle nostre colleghe costrett* a paghe da fame, orari di lavoro impossibili, licenziamenti ad libitum.
Abbiamo depositato in tal senso una mozione.
Abbiamo tempo fino al 21 di settembre per raccogliere le firme di almento 30 delegat* di almeno 5 fori diversi sulla piattaforma dedicata dal Congresso.
Aiutateci. Sensibilizzate i vostri e le vostre elette, i vostri e le vostre delegate. Fra pochi giorni la mozione sarà reperibile sul sito
e ogni delegat* riceverà al proprio indirizzo di posta elettronica le credenziali personali di accesso all’area riservata del sito del Congresso (i c.d. “accrediti”, ai sensi dell’art. 5, comma 5 dello statuto), necessarie per consultare le proposte di mozioni presentate, dichiarate ricevibili ai sensi dell’art. 5, comma 4, dello statuto, e manifestare la propria adesione.
Chi crede nella nostra battaglia, chi crede che tutti e tutte le lavoratrici - anche quelli e quelle che svolgono la professione in forma di fatto subordinata - abbiano diritto a tutele, welfare, maternità e malattia, ci dia una mano.
Grazie
IL MISTERO DELLA QUINTA RATA DEI CONTRIBUTI DI CASSA FORENSE: BUG INFORMATICO O MANCANZA DELL' APPROVAZIONE DEL CONTRIBUTO DI MATERNITÀ ?
La mattina del primo settembre, alcuni colleghi hanno dichiarato, in un gruppo facebook, che nella loro posizione personale era apparso l'avviso di una fantomatica quinta rata dei contributi minmi, da pagarsi entro il 31/10/2022 , mentre la usuale quarta rata dei minimi da pagare entro settembre ammontava ad € 776,00 e riguardava solo il contributo soggettivo minimo, come da screenshot.
Un delegato di Cassa Forense si è subito affrettato a dichiarare che si era trattato di un bug informatico, prontamente risolto. In effetti dopo poco l'avviso della misteriosa quinta rata risultava sparito e la quarta rata disposnibile sul sito di cassa Foresne comprendeva sia il soggettivo minimo di € 776 (per coloro che pagano i contributi senza riduzioni) che il contributo di maternità di € 82 circa.
Pertanto al momento abbiamo creduto che effettivamente si fosse trattato di un banale bug informatico.
Ma successivamente, rimugianando sulla faccenda, siamo andati sul sito del Ministero del Lavoro per vedere se fosse presente l'avviso di approvazione ministeriale del contributo di maternità.
Come potete constatare voi stessi al segeunte link, ad oggi manca l'avviso di approvazione del contributo di maternità 2022 https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/previdenza/focus-on/Vigilanza-enti-previdenza-privata/Pagine/Cassa-nazionale-di-previdenza-ed-assistenza-forense.aspx
Gli unici avvisi di approvazione presenti riguardano delibere di Cassa Forense del 25 gennaio 2022, aventi ad oggetto: rivalutazione dei contributi per il calcolo delle quote di pensione in totalizzazione; la rivalutazione dei redditi per le pensioni; la rivalutazione delle pensioni e dei contributi; la determinazione del trattamento minimo di pensione per l’anno 2022.
Come potete vedere sul sito del Ministero del lavoro, per gli anni precedenti (2021, 2020, 2019, 2018 e 2017) entro il mese agosto l'approvazione dei Ministeri vigilanti (Lavoro ed Economia) era sempre arrivata, di seguito metto i link della pagine della Gazzetta Ufficiale relative alla pubblicazione dei comunicati di approvazione del contributo di maternità dei precedenti anni.
Pertanto ad oggi non risulta l'approvazione ministeriale del contributo di maternitò 2022. Ciò potrebbe essere stata la vera ragione della misteriosa quinta rata.
Di seguito i link alle pagine della Gazzetta Ufficiale relativi aggli avvisi di approvazione del contributo di maternità dei precedenti anni
Approvazione contributo maternità 2021
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-06-28&atto.codiceRedazionale=21A03819&elenco30giorni=false
Approvazione contributo maternità 2020
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-10-10&atto.codiceRedazionale=20A05414&elenco30giorni=false
Approvazione contributo maternità 2019
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/vediMenuHTML?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-06-29&atto.codiceRedazionale=19A04214&tipoSerie=serie_generale&tipoVigenza=originario
Approvazione contributo maternità 2018
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-07-18&atto.codiceRedazionale=18A04813&elenco30giorni=true
Approvazione contributo maternità 2017
https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-08-29&atto.codiceRedazionale=17A06044&elenco30giorni=false
Fatturano milioni ai loro clienti ed applicano il 4% come d'obbligo.
Poi, quando devono dare quattro soldi ai colleghi loro dipendenti che alle pratiche hanno lavorato e che a loro volta devono emettere la fattura al monocommittente, pretendono di non corrispondere il 4% in quanto già conteggiato in precedenza nella fattura emessa al cliente.
Gli avvocati del ricco Nord Est ci avevano provato.
Ma per fortuna ogni tanto qualcuno ricorda loro che la legge - e i regolamenti previdenziali - sono uguali per tutti.
VERSO IL CONGRESSO FORENSE: COSTRUIAMO UNA VERA PARTECIPAZIONE POLITICA CON UN CONGRESSO PARALLELO A LECCE
Osservando i risultati delle elezioni dei delegati al Congresso, ci siamo resi conto che il sistema elettorale e soprattutto la assenza di incompatibilità fra la carica di consigliere coa e quella di componente dell'assemblea congressuale ha lasciato fuori tanti e tante valorosi e valorose.
Apprendiamo inoltre oggi che l'organizzazione dell'evento ha previsto una stretta divisione fra congressisti e delegati, anche fisica: con ciò uccidendo sicuramente il dibattito e quindi il Congresso stesso.
Stiamo perciò pensando a costruire, a Lecce, negli stessi giorni del Congresso e nei pressi della location prevista, un altro evento parallelo: una assemblea libera di avvocati e avvocate, congressisti e delegati, da svolgersi all'aperto, con interventi liberi e costruzione di informali mozioni: che saranno poi sottoposte al Congresso costituendo una vera e libera espressione di volontà politica di tutti e tutte coloro che non si riconoscono nelle regole escludenti e conservatrici da cui oggi la rappresentanza politica forense è compressa e tenuta al laccio.
Immaginiamo di avere una amplificazione, microfoni, e una trasmissione in diretta sui canali social maggiori: un "Altro Congresso", un congresso ombra che si affianchi a quello ufficiale invaso di consiglieri degli ordini e dei loro presidenti.
Se l'idea vi piace, dateci una mano.
Chi già pensa di essere a Lecce come congressisti, o i delegati e le delegate che sentono di non condividere del tutto questo sistema, possono scriverci per prenotare un intervento: o a me, all'indirizzo avv.valentinarestaino@gmail.com, oppure a Cosimo D. Matteucci II, all'indirizzo cosimodamianomatteucci@gmail.com, oppure su entrambi in privato su Messenger.
L'evento non sarà targato MGA, ma di tutte e tutti coloro che vorranno costruirlo con noi.
Se saremo abbastanza, avvieremo l'organizzazione pratica dell'Altro Congresso, per raccogliere tutte le voci libere che ancora nell'avvocatura, sorprendentemente esistono, e sono tante.
MGA IN AUDIZIONE IN COMMISSIONE GIUSTIZIA PRESSO LA CAMERA DEI DEPUTATI IL PROSSIMO 12 APRILE
Mercoledì 12 aprile il presidente di MGA sindacato nazionale forense Cosimo D. Matteucci II (in foto alla conferenza stampa alla Camera) verrà audito in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati sul tema dell'avvocato in monocommittenza.
Finalmente, dopo anni di disinteresse da parte di tutto il mondo forense, grazie al nostro lavoro ininterrotto insieme a CGIL e grazie alla deputata Chiara Gribaudo che ha creduto in noi e nel nostro lavoro, la proposta di legge che MGA ha contribuito a redigere è stata calendarizzata.
Saremo quindi in commissione a sostenere la necessità del riconoscimento e della regolamentazione dell'avvocato dipendente da altro avvocato, figura già di fatto esistente nonostante l'ipocrisia delle nostre rappresentanze lo neghi.
Sosterremo i diritti dei nostri colleghi che lavorano in studi altrui a stipendio fisso, con orari fissi e con l'obbligo di rispettare le direttive del titolare di studio: caratteristiche queste che, anche per coloro che non si occupano di diritto del lavoro, sono chiaramente tipiche del lavoro dipendente, di cui però i nostri colleghi non si vedono riconosciute le garanziea solo i doveri.
Si avvicina il congresso nazionale forense.
Continuiamo a credere, in questo incredibile deserto della rappresentanza forense, in questo insostenibile sonno della categoria, che il sindacato resti l'unica via per una politica forense che abbia un senso.
Welfare per chi è in difficoltà reddituale, ammortizzatori per i casi di calo di reddito, sostegni alle lavoratrici avvocate madri, una revisione vera dei parametri forensi, revisione della normativa sul patrocinio a spese dello stato, riconoscimento dell'avvocato dipendente di fatto da altro avvocato, sinergie politiche con il resto del lavoro autonomo, riforma previdenziale sostenibile e che crei una vera redistribuzione dei carichi previdenziali: questo è ciò che oggi, più che mai, serve.
Il resto sono chiacchiere, nemmeno più tanto affascinanti, fra gente che fa mostra di essere rimasta, dolosamente o colposamente, fuori da una realtà generale in cui gli avvocati non sono categoria privilegiata, ma solo lavoratori fra i lavoratori.
A Lecce, al prossimo Congresso, MGA sindacato nazionale forense dirà, con forza e meglio, tutto questo.
Stiamo iniziando a presentare le nostre candidature: chi voglia candidarsi per MGA può proporcelo e saremo felici di dare supporto per la creazione di una lista.
Creeremo una squadra politica e nuova.
FINALMENTE LA PROSSIMA SETTIMANA INIZIERA' LA DISCUSSIONE PARLAMENTARE SULLA QUESTIONE DELL'AVVOCATO DIPENDENTE DI FATTO DA ALTRO AVVOCATO
Agli avvocati non piace sentirsi dire la verità, se quella verità li tocca personalmente.
A molti avvocati piace far finta di non vedere e di non sapere: e quanto al parlare, quando l'argomento non conviene, sono bravi a far giri di parole, ad invocare altissimi concetti vuoti di senso nella realtà, ad usar paroloni contraddetti dalla vita e dalla professione vissuta sulla pelle (degli altri).
Ci stiamo riferendo a quella che molte associazioni e molti nostri rappresentanti preferiscono non chiamare con il suo vero nome, e definire monocommittenza: quasi un neologismo per non dire quel che è. Un avvocato che lavora di fatto solo per un altro collega, con orari fissi di lavoro, luogo di lavoro nello studio del dante causa, con direttive inviolabili da parte di costui (o costei), con retribuzione mensile sempre uguale. Un lavorista nemmeno troppo bravo agevolmente rivedrebbe in queste circostanze gli indicatori chiari di un rapporto di dipendenza di fatto. Molti, troppi avvocati, fanno invece finta che no, l'avvocato è in re ipsa un essere autonomo, indipendente da tutto e da tutti.
Fole. Sappiamo tutti e tutte che la verità è diversa. Sappiamo tutti e tutte che chi mi paga lo stipendio ha anche il potere (e che potere!) di impormi scelte processuali, strategie che non condivido, rapporti con clienti che non vorrei tenere se fossero miei.
Il velo di Maja su queste verità è stato squarciato, da MGA sindacato nazionale forense, dopo che un'altra associazione se ne era occupata ma di fatto aveva lasciato cadere nel vuoto le sue intuizioni. E lo abbiamo tanto squarciato da imporre, all'ultimo Congresso nazionale, un ordine del giorno: quella che "loro" hanno chiamato dell'avvocato "monocommittente".
Un Congresso nazionale costretto a tirare fuori il problema sapientemente occultato sotto il tappeto perchèa abbiamo portato le nostre proposte sul problema in Parlamento; altri poi ci hanno imitati, ma nessuno con il coraggio di guardare in faccia ciò che concretamente accade: il fatto che esistono oggi, in Italia, migliaia e migliaia di colleghi sfruttati, trattati di fatto come dipendenti da altri colleghi senza averne però le garanzie, con stipendi talvolta ridicoli, a rischio di "licenziamento" ad libitum in qualsiasi momento, mai liberi, mai autonomi, mai indipendenti.
La prossima settimana, finalmente, inizierà il dibattito parlamentare sull'avvocato dipendente da altro avvocato. Non è mai troppo tardi: ne siamo felici e fieri. Fieri di aver acceso una luce su situazioni che troppi avrebbero preferito tenere in penombra.
Staremo a vedere. Intanto la palla passa da un'avvocatura ipocrita ai rappresentanti di tutto il popolo italiano; che per carità, è per indole sempre pronto a proteggere i forti a scapito dei deboli: ma magari, questa volta, in una crisi economica epocale e in una pandemia che non vuole finire, chissà, si farà un esame di coscienza e, meglio di un'avvocatura anacronistica, si renderà conto che certe storture nemmeno le parole nate non per dire ma per occultare (tipo "monocommittenza") possono nascondere ancora.
Seguiremo con attenzione quel che accadrà.
A noi, che saremmo secondo alcuni i meno romantici fra gli avvocati, piacerebbe veder sanata un'ingiustizia che macchia, stavolta sì, la nera toga di cui troppi si ammantano mentre calpestano i diritti degli altri.
SOLIDARIETA' A MIMMO LUCANO: MGA SINDACATO NAZIONALE FORENSE OGGI AL PRESIDIO DI RIACE
Siamo avvocati e avvocate, ma insieme siamo cittadine e cittadini.
E siamo capaci di coniugare il dato tecnico codicistico al dato politico: è questa la nostra caratteristica, quella del nostro sindacato, di cui non abbiamo mai fatto mistero e che anzi costituisce la nostra singolarità in un mondo forense troppo spesso idolatra dei tecnicismi e disinteressato al dato politico insito in ciascuna norma.
Dal punto di vista tecnico, conosciamo i criteri di calcolo delle pene, il concetto di continuazione fra reati, il meccanismo delle aggravanti e delle attenuanti di cui oggi troppi e troppe si fanno esperti.
E siccome conosciamo la legge penale, abbiamo ben chiaro un concetto fondamentale: per ritenere realizzato un reato, oltre all'elemento materiale della condotta deve essere presente, nel fatto storico, un altro elemento indefettibile: l'elemento soggettivo, il dolo, il movente.
Ecco, prima ancora di leggere le motivazioni della sentenza che ha condannato il nostro compagno Mimmo Lucano alla pena enorme di 13 anni e 2 mesi di carcere, sappiamo una cosa: che Mimmo ha agito sempre per il bene delle persone che accoglieva, per Riace, per creare inclusione, solidarietà, mutuo soccorso. Mai per interesse personale, mai per foraggiare sè stesso o suoi sodali, mai per truffare lo Stato per indebito arricchimento personale.
E siccome siamo tecnici, sappiamo che se manca il dolo, manca il reato, come ben ha sostenuto la difesa di Mimmo condotta dai bravissimi colleghi Giuliano PIsapia e Andrea Daqua.
Ma andando oltre, siamo convinti che la sentenza Lucano sia - in ogni caso - un attacco a un modello di società e alla rinascita di un Sud svuotato che attraverso un sistema virtuoso di accoglienza e integrazione il sistema Riace stava creando. Lucano avrà pure forzato i meccanismi amministrativi di una legge che sappiamo bene non essere uguale per tutti e tutte: ma per una finalità più alta.
Per questa ragione come giuristi e giuriste, sentiamo il dovere di sostenere Mimmo e le sue idee: anche combattendo - politicamente, si intende - contro le leggi ingiuste che anche una sedicente sinistra di fatto conservatrice e liberista ha avallato e approvato.
PER TUTTE QUESTE RAGIONI E PER ALTRE ANCORA OGGI, ALLE 16, UNA RAPPRESENTANZA DI MGA SINDACATO NAZIONALE FORENSE SARA' A RIACE: PER MIMMO LUCANO E UN MONDO MIGLIORE.
LA SESSIONE STRAORDINARIA DEL CONGRESSO, NON È STATA INUTILE: GLI #AVVOCATI HANNO PRESO COSCIENZA DI AVERE NECESSITÀ DI UNA #RIFORMA DEGLI #AMMORTIZZATORISOCIALI
Si è conclusa in un triste silenzio, rotto solo da un inno nazionale che pareva messo lì proprio per dare all'evento una solennità che gli avvocati non hanno saputo darsi, una sessione straordinaria del Congresso poco o niente sentita nei fori, blindata dalla pandemia, bloccata nei temi da un #CNF alle corde che non ha consentito nessuna discussione su una governance nata male a Venezia e finita peggio.
Che oggi qualcuno si stupisca di ciò a noi, che avevamo lasciato la città lagunare preconizzando la fine della politica forense, pare fuori di luogo.
Si era voluto, con il passaggio da #OUA a #OCF, cristallizzare un potere granitico in capo all'Ordine, di tal che la politica, forense o meno, fatta dalle associazioni, restasse un simulacro; e si era voluto che il nuovo organismo di rappresentanza politica fosse stretto nella morsa del CNF: ci si è perfettamente riusciti. Quindi, oggi, da parte nostra nessuno stupore; e la consapevolezza che l'avvocatura resterà ininfluente se non saprà ripensarsi nelle strutture e nelle metodologie politiche.
Cosa resta di questo Congresso di Roma, dunque, al netto della mozione di sfiducia ad OCF di cui si sta discutendo in queste ore
Poco. Ma se qualcosa va salvato, quello è proprio OCF e il suo coordinatore, a cui va dato atto di aver introdotto in un'assise di delegati distratti, per la prima volta nella storia dell'avvocatura, un tema essenziale: quello degli avvocati - lavoratori, fuori dalla fola che a troppi è piaciuto raccontarsi del legale-eroe dalla toga nera erto sulla sacra funzione difensiva.
Va dato atto ad Organismo Congressuale Forense OCF e a Giovanni Malinconico di aver fortemente voluto una mozione, la n. 2 (approvata), in cui si segnala al Governo che l'avvocato lavoratore, al pari di tutti coloro che vivono della propria fatica, ha necessità nella crisi epocale del Ventunesimo Secolo di una revisione del sistema degli ammortizzatori sociali tale da esservi ricompresi; e da essere sostenuti, come gli altri autonomi e i dipendenti, in caso di azzeramento o crollo dei redditi.
Va dato atto quindi, ed #MGA lo fa convintamente, che, fra una pletora di mozioni laterali che non colgono il punto nodale, e una discussione sulla governance che finalmente ha visto una rottura aperta e sul campo fra CNF e OCF (e che forse sarà foriera, se lo si vorrà, di quella revisione della legge forense perorata fin dal 2012 persino da chi improvvidamente la volle), che questa sessione, con i suoi riti già consunti nonostante siano di recente nascita, non è stata del tutto inutile.
Abbiamo sentito Marta Cartabia parlare anche'essa degli avvocati come lavoratori; OCF ha proposto alla ministra della Giustizia un tavolo congiunto fra avvocatura, Guardasigilli, ministro del Lavoro e ministro dell'Economia: nel deserto generale di una categoria sempre meno coraggiosa per ora questo ci basta.
MGA - Sindacato nazionale forense continuerà a lavorare in questa direzione.
BREVI NOTE AL CONSUNTIVO DI CASSA FORENSE 2020
In data 29 aprile 2021 il Comitato dei Delegati di Cassa Forense ha approvato il bilancio consuntivo 2020, che potete scaricare dal sito di Cassa Forense.
M.G.A. vi propone delle brevi note al consuntivo in cui si segnalano gli elementi che appaiono più significativi.
Dal 19 gennaio MGA sindacato nazionale forense fa parte degli enti aderenti alla Rete Italiana Pace e Disarmo, e il 29 gennaio prossimo parteciperà per la prima volta al coordinamento nazionale.
La Rete Italiana Pace e Disarmo è nata il 21 settembre 2020 dalla unificazione di due organismi storici del movimento pacifista e disarmista italiano: la Rete della Pace (fondata nel 2014) e la Rete Italiana Disarmo (fondata nel 2004). Entrambe le reti hanno potuto contare fin dalla loro fondazione sul sostegno di decine di associazioni, organizzazioni, sindacati, movimenti della società civile italiana; fanno oggi parte della Rete unificata, fra i tanti altri, organismi come ARCI, Fiom, CGIL, Rete della Conoscenza, Link - coordinamento universitario, Legambiente.
Il Direttivo nazionale di MGA sindacato nazionale forense, insieme alla sua direttrice del Dipartimento Diritti Umani Francesca Pesce, ringrazia la Cabina di regia del coordinamento nazionale della Rete per l'ammissione, che sarà formalizzata in assemblea nazionale prevista per il prossimo mese di settembre.