Perché Giovanni arriva per primo? Chi gli dà la forza di correre più veloce? Forse la sua giovane età o forse quell’annotazione di cui è pieno tutto il suo Vangelo: Giovanni è il “discepolo amato”. È l’amore che fa volare Giovanni. È l’amore che ci mette le ali (don Luigi Maria Epicoco)
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don Luigi Maria Epicoco
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fra Roberto Pasolini
Credere esige delle scelte, dei cambiamenti radicali, la dismissione di ciò che è vecchio e sporco, per far spazio a una decisione nuova. Senza questo cambio d’abito nemmeno la frequenza quotidiana ai sacramenti può salvarci, anzi anche di essi ci verrà chiesto il conto [...] (don Luigi Maria Epicoco)
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don Luigi Maria Epicoco
fratel MichaelDavide Semeraro
Fra CarTer, [2 Ago 2021 alle 11:48]
Buongiorno. Buona solennità di S. Maria degli Angeli 🙏🏻🙏🏻🙏🏻
Gesù non è venuto a placare la nostra fame, ma a renderci consapevoli di quella fame più profonda che portiamo nel cuore e che non si può saziare se non nella misura in cui si accoglie come grazia il bisogno di essere continuamente risaziati [...] (fratel MichaelDavide)
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fratel MichaelDavide Semeraro
fra Roberto Pasolini
Fra CarTer, [6 Giu 2021 alle 18:07]
Pange ingua
Il Pange Lingua è l'inno eucaristico per eccellenza della Chiesa cattolica.
Fu composto da San Tommaso d'Aquino, per incarico del papa, per la liturgia della solennità del Corpus Domini, istituita ad Orvieto nel 1264 in seguito agli eventi miracolosi accaduti a Bolsena.
L'inno ripercorre l'Ultima cena di Cristo; come preghiera di adorazione dell'Eucaristia, viene cantato al termine della Messa in Cena Domini il Giovedì Santo, quando il Santissimo Sacramento viene portato in processione all'altare della reposizione, e il giorno del Corpus Domini. È anche l'inno dei primi e secondi Vespri di questa solennità.
In qualsiasi liturgia dedicata, o che si concluda con la Benedizione eucaristica è uso cantare le ultime due strofe di questo inno, estrapolate come Tantum Ergo Sacramentum.
Canta, o mia lingua, il mistero del corpo glorioso e del sangue prezioso che il Re delle nazioni, frutto benedetto di un grembo generoso, sparse per il riscatto del mondo.
Si è dato a noi, nascendo per noi da una Vergine purissima, visse nel mondo spargendo il seme della sua parola e chiuse in modo mirabile il tempo della sua dimora quaggiù.
Nella notte dell’ultima Cena, sedendo a mensa con i suoi fratelli, dopo aver osservato pienamente le prescrizioni della legge, si diede in cibo agli apostoli con le proprie mani.
Il Verbo fatto carne cambia con la sua parola il pane vero nella sua carne e il vino nel suo sangue, e se i sensi vengono meno, la fede basta per rassicurare un cuore sincero.
Adoriamo, dunque, prostrati un sì gran sacramento; l’antica legge ceda alla nuova, e la fede supplisca al difetto dei nostri sensi.
Gloria e lode, salute, onore, potenza e benedizione al Padre e al Figlio: pari lode sia allo Spirito Santo, che procede da entrambi.
Amen.
25 marzo *Annunciazione del Signore*
Pensiero del giorno
SK 1299
🌹“*Ad Iesum per Mariam”,*
attraverso Maria si va a Gesù ed è proprio la via più bella, più piacevole e più sicura[...] *Nell'annunciazione* La vediamo sublime e contemporaneamente umilissima, Signora e insieme serva, Madre di Dio e nello stesso tempo di un Uomo, anche se il più grande tra i figli degli uomini, ma appunto di un Uomo: quale differenza, infatti, esiste tra la Madre di Dio e la madre di un uomo!
Tale relazione si presenta nel seguente modo:
Maria-donna, Signora-serva.
Maria: ecco Colei di cui abbiamo assolutamente bisogno.
S. Bernardo afferma che, in verità, nessuno può temere o provare incertezza se va a Gesù -anche se Egli sta innanzi quale giudice offeso - attraverso Maria e si abbandona fiduciosamente a Lei
Certamente davanti al Figlio di Dio, di cui ci siamo dimenticati, al quale abbiamo disobbedito, bisogna aver timore, un santo timore; tuttavia c'è anche Maria, una Madre tanto buona e umile, che si presenta a Gesù per supplicare in favore di coloro che hanno bisogno della Sua intercessione e della Sua protezione”
San Massimiliano Maria Kolbe
Questo scritto è tratto da una lettera che S. Massimiliano Kolbe scrive al fratello Fra Alfonso dopo il 26/9/1918. La Prima Guerra Mondiale sta finendo, e dopo anni che il santo polacco non ha potuto avere notizie dei suoi familiari, finalmente viene a sapere qualcosa della mamma (cui ha scritto prima) e del fratello minore. Il fratello maggiore, invece, Francesco, che in convento aveva preso il nome di Fra Valeriano, durante la medesima guerra ha lasciato il convento e si è arruolato nell'esercito.
Читать полностью…Questa è una lettera di S. Massimiliano, datata da Roma 17 febbraio. Non è dato sapere per quale motivo si fossero preoccupati per la vita del fratello Fra Alfonso. Forse a motivo delle operazioni belliche che stavano interessando all'epoca quelle regioni della Polonia, essendo da poco iniziata la I Guerra Mondiale.
Читать полностью…«La via più diretta per salvare un'anima è quella di spingerla a fare o soffrire qualsiasi cosa, anche la più piccola, per Colei che, per volontà di Dio onnipotente, è la benignissima Regina del cielo e della terra». (S. Massimiliano M. Kolbe)
Читать полностью…La vicenda dell'ascesso al pollice era più critica di quanto non possa sembrare. Infatti, se il giovane Fra Massimiliano avesse subito un danno grave al pollice della mano destra avrebbe rischiato di non poter essere ordinato sacerdote.
Читать полностью…Vi riportiamo il racconto di questa grazia, così come lo fece alla mamma nella lettera inviata da Roma il 6 aprile 1914 (SK 12)
Читать полностью…Fra CarTer, [3 Gen 2022 alle 12:19]
PREGHIERA AL SANTO NOME DI GESÙ
(Testo di san Bernardino da Siena)
"O nome glorioso, o nome grazioso, o nome amoroso e potente!
Per te sono rimesse le colpe, per te vinti i nemici delle anime, per te gli infermi ricuperano la sanità, per te gli afflitti sono consolati e fortificati!
Tu sei l’onore dei credenti, tu il maestro dei predicatori, tu la forza degli operosi, tu il sostegno dei fiacchi!
Col tuo cocente ardore e calore i desideri s’infiammano, le preghiere sono esaudite, le anime dei contemplativi restano inebriate, e i trionfanti vengono glorificati nella patria del Cielo!
Fa' che per questo tuo santissimo Nome, anche noi possiamo regnare con essi, o dolcissimo Gesù, che col Padre e con lo Spirito Santo in Trinità e Unità perfetta, glorificatore di tutti i beati, trionfi e regni glorioso per tutti i secoli dei secoli! Così sia".
Fra CarTer, [26 Ago 2021 alle 18:02]
26 agosto
PREGHIERA NEL GIORNO DELLA FESTA DEI SETTE GAUDI DELLA BEATA VERGINE MARIA
"O Signora Santa, Regina Santissima, Madre di Dio e Madre di Misericordia, Regina della Pace e Avvocata nostra, Ti abbiamo offerto questo Triduo in memoria delle tue sette allegrezze, in segno del nostro desiderio di appartenere a Te come Tu sei appartenuta al Signore.
Per questo, con san Bonaventura Ti diciamo: «Io sono tutto tuo: e ogni mia cosa è tua, o Vergine benedetta sopra tutte le creature».
Intercedi affinché ci sia fatto il dono di grazia di poter servire Dio e il prossimo, e in fedeltà con le promesse del nostro Battesimo, di rinnegare il male in tutte le sue forme per poter essere come Te, o Immacolata, figli del Padre celeste, fratelli del Signore nostro Gesù Cristo e dimore dello Spirito Santo.
Aiutaci a vivere impegnando la nostra vita per il Vangelo, obbedendo alla Chiesa, sempre pronti a testimoniare la nostra Fede davanti agli uomini, affinché, da Te protetti, soprattutto nell’ora della nostra morte, possiamo giungere con Te nella gloria dei Cieli. Amen".
Salve Regina.
Immacolata, Causa della nostra letizia, prega per noi!
Ave Maria!
Una giovane donna di un villaggio sconosciuto della Galilea, Maria di Nazaret, aderisce al piano del Padre che l’ha eletta e resa capolavoro della sua grazia e si coinvolge totalmente nell’irruzione del Figlio di Dio nella storia [...] (Rosalba Manes)
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Rosalba Manes
fratel MichaelDavide Semeraro
fra Roberto Pasolini
San Massimiliano M. Kolbe
“Cerchiamo di stare sempre più, ogni giorno più vicini all’Immacolata; allora ci avvicineremo sempre più a tutta la Santissima Trinità perché nessuna delle creature è così vicina alla Divinità come l’Immacolata”.
15 marzo 2021
Pensiero del giorno
SK 609
🌹”La sacra Scrittura ammonisce: “Servite il Signore con letizia” [Salmo 100, 2].
E s. Paolo scrive: “Iddio ama chi dona con gioia” [2 Cor 9, 7].
Con nessuna afflizione, dunque, con nessuna tristezza, ma sempre con gioia attireremo di più
gli altri all'Immacolata non tanto con la parola, quanto piuttosto con la vita, dato che siamo cosa e proprietà dell'Immacolata, siamo militi dell'Immacolata.
Può forse rattristarsi colui che è proprietà di Lei?
Il che non significa non inciampare mai, ma qualora capitasse di cadere, bisogna comportarsi da militi dell'Immacolata e non scoraggiarsi”
San Massimiliano Maria Kolbe
«[...] Sempre dalla Mamma ho saputo che hai già ricevuto gli ordini minori.
Sia benedetto il Signore Iddio per tutto quello che ha fatto in te ed anche la nostra Mammina Immacolata, per le mani della quale ci vengono dal cielo tutte le grazie.
Offriti interamente a Lei che è la nostra ottima Mammina celeste, ed in tal modo potrai superare facilmente tutte le difficoltà e... diventerai santo, un grande santo: questa è la sola cosa che ti auguro di tutto cuore.
Si può dire che tutti i santi sono opera della Vergine santissima e la devozione particolare a Lei è una loro caratteristica comune. [...]» (SK 21)
«Roma, 17 II 1915
S.l.G.C.!
Carissima Mamma!
Qui a Roma (come del resto in tutto il mondo) si sono svolte funzioni religiose per la pace. Nella basilica di s. Pietro ha avuto luogo una funzione presieduta dal santo Padre [Benedetto XV] in persona e io ho avuto la fortuna di parteciparvi.
Negli ultimi giorni è successo qui un fatto abbastanza doloroso: il Tevere è straripato nelle vicinanze di Roma ed ha provocato gravi danni; persino a Roma alcune strade erano inondate.
Ma mi affretto a farti sapere il principale motivo di questa cartolina: grazie a Dio e gloria all'Immacolata, Peppino è vivo e dimora al sicuro in convento.
L'ho saputo dal p. Socio [Generale, Pellegrino Haczela], che ne ha avuto notizia dallo stesso p. Guardiano del convento.
Chiedo una preghiera, soprattutto per mantenermi fedele alla grazia di Dio.
Il figlio sempre affezionato
fr. Massimiliano» (SK 16)
Al termine del racconto evangelico, Gesù è costretto a prendere il posto del lebbroso nel deserto, perché la compassione autentica non si esprime solo nell’aiutare l’altro, ma nel farsi carico della sua situazione, fino a condividerne la solitudine e la vergogna [...] (Fra Roberto)
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fra Roberto
«[...] Non vi è stato nulla di importante in questo periodo, eccetto questo: è mancato poco che perdessi un dito (il pollice) della mano destra.
Mi si era formato qualcosa come un ascesso.
Malgrado le premure del medico del collegio, il pus non cessava di formarsi.
Ad un certo momento il medico constatò che l'osso stesso cominciava ad essere leso; era necessario un piccolo intervento chirurgico di raschiamento dell'osso.
Udito questo, dissi di possedere una medicina migliore.
Infatti, avevo ricevuto dal p. Rettore [Luigi Bondini] un po' di acqua miracolosa di Lourdes.
Mentre me la dava, mi aveva raccontato pure la vicenda di una sua guarigione prodigiosa.
All'età di dodici anni si era ammalato ad un piede; un osso della pianta del piede andava lentamente in cancrena e il dolore non lo lasciava dormire: a volte urlava di dolore.
Era necessario amputargli il piede.
Una sera si dovevano riunire i medici per un consulto.
Sua madre, vedendo ciò che stava accadendo, con un gesto disperato adottò una terapia del tutto nuova; buttò via le bende che ricoprivano il piede, lo lavò con del sapone, quindi lo risciacquò con l'acqua miracolosa di Lourdes. Il p. Rettore, dopo tanto tempo, per la prima volta si assopì.
Dopo 15 minuti si svegliò: era guarito.
Il miracolo era evidente; ma il medico, miscredente, si sforzava di spiegare diversamente il fatto. Tuttavia, allorché qualche giorno più tardi si staccò dal piede un pezzo di osso guasto, il medico si rese conto di trovarsi di fronte ad un fatto straordinario: l'osso stava andando effettivamente in cancrena, ma si era staccato ed era uscito miracolosamente.
In seguito a questo fatto il medico si convertì e si impegnò a costruire una chiesa a proprie spese. Il p. Rettore, dopo l'applicazione dell'acqua miracolosa, era proprio guarito ed era in grado di camminare, ma non poteva calzare la scarpa a motivo dell'escrescenza che gli era rimasta.
Però, dopo che l'osso guasto si fu staccato, tutto ritornò normale.
Ebbene, il nostro medico, saputo che io avevo dell'acqua di Lourdes, me l'applicò egli stesso con gioia.
E che cos'è successo? All'indomani, invece dell'operazione all'osso mi son sentito dire dal chirurgo dell'ospedale che l'intervento non era più necessario.
Dopo alcune medicazioni ero completamente guarito.
Gloria al Signore Iddio, dunque, e all'Immacolata. [...]»
S. Massimiliano M. Kolbe è stato sempre molto legato alla Vergine di Lourdes, in particolare da quando, seminarista a Roma, ebbe una grazia speciale attraverso l'acqua arrivata dal paesino dei Pirenei.
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