CAFFÈ SPIRITUALE
VENERDÌ 15 MARZO 2024 VENERDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Dio, per il tuo nome salvami, per la tua potenza rendimi giustizia. Dio, ascolta la mia preghiera, porgi l’orecchio alle parole della mia bocca» (Sal 53,3-4)
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.
✠ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 7,1-2.10.25-30). In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercarono allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora. Parola del Signore.
MEDITAZIONE
Sant'Agostino [(354-430) vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa], Commenti al vangelo di Giovanni, omelia 28 (https://www.augustinus.it/italiano/commento_vsg/index2.htm, riv.)
« Non era ancora giunta la sua ora »
Ora si avvicinava la festa dei Giudei, detta delle Capanne. I fratelli di Gesù gli dissero: Parti di qui e vattene nella Giudea perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che fai... E Gesù disse loro: “Il mio tempo non è ancora giunto, il vostro invece è sempre pronto” (Gv 7, 2-6)... La parola del Signore quindi: Il mio tempo non è ancora giunto, era la risposta al loro consiglio di gloria: il tempo della mia gloria non è ancora giunto. Notate come è profonda la sua risposta. Essi lo esortano a cercare la sua gloria, ma egli vuole che l'esaltazione sia preceduta dall'umiliazione e intende giungere alla gloria percorrendo la strada dell'umiltà. Quei discepoli che volevano sedersi uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra (Mc 10,37), cercavano anch'essi la gloria; miravano alla meta, ma non vedevano la via; il Signore li richiamò alla via, onde potessero con sicurezza raggiungere la patria. Eccelsa è la patria, umile è la via. La patria è la vita di Cristo, la via è la sua morte; la patria è lassù ove Cristo dimora presso il Padre, la via è la sua Passione...
Cerchiamo dunque di essere retti di cuore: il tempo della nostra gloria non è ancora giunto. Diciamo a coloro che, come i fratelli del Signore, amano il mondo: “Il vostro tempo è sempre pronto, mentre il nostro non è ancora giunto”. Osiamo dir questo anche noi. Dal momento che noi siamo il Corpo di nostro Signore Gesù Cristo, siamo sue membra, e con animo grato riconosciamo in lui il nostro capo, diciamolo pure, poiché egli stesso si è degnato di dirlo per noi. All'insulto di coloro che amano il mondo, rispondiamo: “Il vostro tempo è sempre pronto, mentre il nostro non è ancora giunto”. A noi infatti l'apostolo Paolo dice: “Voi siete morti, e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio”. Quando giungerà il nostro tempo? “Quando comparirà Cristo, che è la vostra vita, allora anche voi comparirete con lui nella gloria” (Col 3, 3).
“La nostra vita è nascosta con Cristo in Dio”. Così si può dire durante l'inverno: quest'albero è morto; ad esempio, questo fico, questo pero, questi alberi da frutta sembrano secchi; e per tutto l'inverno non danno segni di vita. Bisogna aspettare l'estate, bisogna aspettare il giudizio.
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna». (Cf. Gv 3,16)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.
«Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita». (Gv 5,24)
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MERCOLEDÌ 13 MARZO 2024
MERCOLEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Rivolgo a te la mia preghiera, o Signore, nel tempo della benevolenza. Nella tua grande bontà, rispondimi, o Dio, nella fedeltà della tua salvezza». (Sal 68,14)
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole.
✠ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,17-30). In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l'ora - ed è questa - in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno. Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. Parola del Signore.
MEDITAZIONE
San Cirillo di Gerusalemme [(313-350) vescovo di Gerusalemme e dottore della Chiesa], Catechesi battesimale n°4,4-6
"Quello che fa il Padre, anche il Figlio lo fa" (Gv 5,19)
Riceva la vostra anima il dogma fondamentale che riguarda Dio: c'è un solo Dio, senza origine, senza inizio, senza cambiamento né mutamento. Non è stato generato da un altro, e non c'è altro essere che prende successione dalla sua vita. Non ha cominciato a vivere nel tempo e non c'è data dove finisca. E' buono e giusto. (...) Unico è l'autore del cielo e della terra, il creatore degli angeli e degli arcangeli. E' l'autore di infinite creature, ma il Padre di uno solo prima dei secoli, di uno solo che è il Figlio unigenito, nostro Signore Gesù Cristo, per mezzo del quale ha fatto tutte le cose, visibili e invisibili.
Il Padre di nostro Signore Gesù Cristo non è circoscritto in un luogo qualunque, né più piccolo del cielo; anzi i cieli sono l'opera delle sue dita, e la sua mano sostiene tutta la terra. E' in ogni cosa e fuori di ogni cosa. Non pensare che il sole è più splendente di lui o gli è uguale, poiché colui che prima ha creato il sole deve esser senza confronto molto più grande e più splendente di lui. Conosce prima ciò che deve esistere, è più forte di tutti gli esseri, li conosce tutti, ne fa ciò che vuole. Non è sottoposto alle varie vicende, né alla nascita, neppure alla fortuna, né all'ineluttabile. E' perfetto in tutto e possiede ogni forma di virtù. Non subisce diminuzione né crescita, ma è sempre nel medesimo stato e assolutamente identico a se stesso. Ha preparato per i peccatori il castigo, per i giusti la corona.
Molti, in molti modi, si sono allontanati da questo Dio unico.
CAFFÈ SPIRITUALE
MARTEDÌ 12 MARZO 2024
MARTEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Dio fedele e misericordioso, questo tempo di penitenza e di preghiera disponga i cuori dei tuoi fedeli ad accogliere degnamente il mistero pasquale e a proclamare il lieto annuncio della tua salvezza.»
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
All'istante quell'uomo guarì.
✠ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,1-16). Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all'istante quell'uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all'uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi la tua barella e cammina"». Gli domandarono allora: «Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi e cammina?"». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell'uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato. Parola del Signore.
MEDITAZIONE
San Massimo di Torino [(? - ca 420) vescovo], Sermone per la quaresima
«Vuoi guarire?»: la quaresima conduce i catecumeni alla piscina del battesimo
Fratelli carissimi, il numero quaranta ha un valore simbolico, legato al mistero della nostra salvezza. Infatti, quando nei primi tempi la cattiveria umana aveva invaso la terra, fu per quaranta giorni che Dio fece cadere le acque dal cielo e inondò tutta la terra con le piogge del diluvio (Gen 7). Da allora, la storia della salvezza era quindi simbolicamente annunciata: per quaranta giorni, la pioggia è caduta per purificare il mondo. Ed è ancora durante i quaranta giorni della quaresima che la misericordia viene offerta agli uomini perché essi si purifichino...
Sì, il diluvio è simbolo del battesimo; ciò che accadde allora si compie ancor oggi... Quando i peccati di tutta la terra sono scomparsi, annegati in fondo all'abisso, la santità ha potuto elevarsi fino al cielo; ecco ciò che si realizza anche ora nella Chiesa di Cristo... Portata dall'acqua del battesimo, ella si eleva al cielo; le superstizioni e gli idoli sono inghiottiti, e sulla terra si diffonde la fede, scaturita dall'arca del Salvatore... Certo, noi siamo peccatori..., e questo mondo verrà distrutto. Sfuggiranno alla rovina solo coloro che l'arca porterà chiusi nel suo seno. Quest'arca è la Chiesa... Sì, noi ve l'annunciamo, questo mondo naufragherà; perciò vi esortiamo, uomini tutti, a rifugiarvi in quel santuario.
PADRE NOSTRO…
ORAZIONE
Dio fedele e misericordioso, questo tempo di penitenza e di preghiera disponga i cuori dei tuoi fedeli ad accogliere degnamente il mistero pasquale e a proclamare il lieto annuncio della tua salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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«Crea in me, o Dio un cuore puro; rendimi la gioia della tua salvezza». (Sal 50 (51), 12a.14a)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.
CAFFÈ SPIRITUALE
LUNEDÌ 11 MARZO 2024
LUNEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Io confido nel Signore. Esulterò e gioirò per la tua grazia, perché hai guardato alla mia miseria». (Sal 30,7-8)
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
Va', tuo figlio vive.
✠ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 4,43-54). In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa. Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va', tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea. Parola del Signore.
MEDITAZIONE
San Gregorio di Narek [(ca 944-ca 1010) monaco e poeta armeno], Il libro di preghiere, 12,1; SC 78, 102
« Se non vedete segni e prodigi, voi non credete »
« Chiunque invocherà il nome del Signore
sarà salvato » (Gl 3,5 ; Rm 10,13).
Quanto a me, non solo lo invoco
ma per prima cosa credo nella sua grandezza.
Non per i suoi doni
persevero nella supplica,
ma perché lui è la Vita vera,
e in lui respiro;
senza di lui non c'è né moto né progresso.
Non tanto dai legami della speranza,
quanto dai vincoli dell'amore sono attirato.
Non dei doni,
bensì del Donatore, ho sempre nostalgia.
Non alla gloria aspiro,
ma il Signore glorificato io voglio abbracciare.
Non la sete della vita sempre mi consuma,
ma il ricordo di colui che dà la vita.
Non per il desiderio della felicità spasimo,
e nel più profondo del mio intimo piango,
ma per il desiderio di colui che la sta preparando.
Non il riposo cerco,
ma il volto di colui che placherà il mio cuore che supplica.
Non per il banchetto nuziale sospiro,
ma per il desiderio dello sposo.
Nell'attesa sicura della sua potenza
nonostante il fardello dei miei peccati,
con una speranza incrollabile
e fidandomi nella mano dell'Onnipotente,
credo che non soltanto otterrò il perdono,
ma pure che lo vedrò, in persona,
grazie alla sua misericordia e alla sua pietà
e, benché meriti in verità d'essere cacciato,
erediterò il cielo.
PADRE NOSTRO…
ORAZIONE
O Dio, che rinnovi il mondo con i tuoi ineffabili sacramenti, fa' che la Chiesa si edifichi con questi segni delle realtà del cielo e non resti priva del tuo aiuto per la vita terrena. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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«Cercate il bene e non il male, se volete vivere, e il Signore sarà con voi». (Cf. Am 5,14)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.
«Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». (Cf. Mt 20,28)
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MERCOLEDÌ 28 FEBBRAIO 2024
MERCOLEDÌ DELLA II SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Non abbandonarmi, Signore, mio Dio, da me non stare lontano; vieni presto in mio aiuto, o Signore, mia salvezza». (Sal 37,22-23)
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
Lo condanneranno a morte.
✠ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 20,17-28). In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà». Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di' che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Parola del Signore.
MEDITAZIONE
Sant'Agostino [(354-430) vescovo d'Ippona (Africa del Nord) e dottore della Chiesa], Discorsi sui Salmi, Sal 121 (Nuova Biblioteca Agostiniana, riv.)
“Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme”
Nei “salmi dei gradini” il salmista aspira a Gerusalemme e dice che vuol salire. Ma dove? Vuol forse salire per trovarsi un posto accanto al sole, alla luna e alle stelle? No certamente. [Se desidera ascendere in cielo] è perché nel cielo c'è l'eterna Gerusalemme dove abitano quei nostri concittadini che sono gli angeli (Eb 12,22), dai quali noi ora ci troviamo lontani perché esuli in terra. Nell'esilio sospiriamo, nella patria godremo.
Già durante il viaggio, incontriamo dei compagni che, avendo visto la patria, ci invitano a correre verso di lei. Cantano col salmista: “Mi son rallegrato in [mezzo a] coloro che mi dicevano: Andremo nella casa del Signore” (Sal 121,1).... Andremo nella casa del Signore! Ebbene, corriamo! Corriamo perché andremo nella casa del Signore. Corriamo perché tale corsa non stanca; [corriamo] perché arriveremo a una meta dove non esiste stanchezza. Corriamo alla casa del Signore, e la nostra anima gioisca per coloro che ci ripetono queste parole. Coloro che ce le riferiscono hanno visto prima di noi la patria e, da lontano, a noi che li seguiamo, gridano: “Andremo nella casa del Signore. Camminate, correte!” L'hanno vista gli Apostoli e ci hanno detto: “Correte, spicciatevi, seguiteci! Andremo nella casa del Signore!”.
E ciascuno di noi cosa dice? “Mi son rallegrato per coloro che mi dicevano: Andremo nella casa del Signore”. Mi son rallegrato per la compagnia dei Profeti e degli Apostoli. Tutti costoro infatti ci hanno detto: “Andiamo nella casa del Signore”.
PADRE NOSTRO…
ORAZIONE
Custodisci, o Padre, la tua famiglia nell'impegno delle buone opere; confortala con il tuo aiuto nel cammino della vita e guidala al possesso dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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«Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me, avrà la luce della vita». (Cf. Gv 8,12)
CAFFÈ SPIRITUALE
MARTEDÌ 27 FEBBRAIO 2024
MARTEDÌ DELLA II SETTIMANA DI QUARESIMA
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Conserva la luce ai miei occhi, o Signore, perché non mi sorprenda il sonno della morte e il mio nemico non dica: «L'ho vinto!». (Cf. Sal 12,4-5)
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
Dicono e non fanno.
✠ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 23,1-12). In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato». Parola del Signore.
MEDITAZIONE
Santa Caterina da Siena [(1347-1380) terziaria domenicana, dottore della Chiesa, compatrona d'Europa], Dialogo della Divina Provvidenza, cap. 4
« Chi si abbasserà sarà innalzato »
[Santa Caterina ha ascoltato Dio che le diceva:] Tu chiedi di conoscere e di amare me, che sono la Verità suprema. Ecco la via per chi vuole giungere a conoscere perfettamente e a gustare la Verità eterna: non uscire mai dalla conoscenza di te stessa e, abbassata come sarai nella valle nell'umiltà, dentro di te, mi conoscerai. Da questa conoscenza, attingerai quanto ti manca, quanto ti è necessario. Nessuna virtù ha la vita in se stessa se non la trae dalla carità; ora l'umiltà è la bàlia e la governante della carità. Nella conoscenza di te stessa diverrai umile, poiché vedrai che non sei nulla in te stessa e che il tuo essere viene da me, poiché io vi ho amati prima foste esistiti. A motivo di questo amore ineffabile che ho nutrito per voi, e volendo ricrearvi nuovamente con la grazia, vi ho lavati e ricreati nel sangue sparso dal Figlio mio unico con un grandissimo fuoco di amore.
Solo quel sangue fa conoscere la verità a colui che ha dissipato la nube dell'amore proprio con la conoscenza di se stesso. Allora, in questa conoscenza di me, l'anima si infiamma di un amore ineffabile e, a motivo di questo amore, prova un dolore continuo. Non un dolore che lo affligge o lo inaridisce (al contrario, lo rende fecondo) ma, avendo conosciuto la mia verità, le proprie colpe, l'ingratitudine, e la cecità del prossimo, prova un dolore intollerabile. Si affligge soltanto perché mi ama, poiché se non mi amasse, non si affliggerebbe.
PADRE NOSTRO…
ORAZIONE
Custodisci con continua benevolenza, o Padre, la tua Chiesa e poiché, a causa della debolezza umana, non può sostenersi senza di te, il tuo aiuto la liberi sempre da ogni pericolo e la guidi alla salvezza eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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«Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore, e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo». (Cf. Ez 18,31a)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.
CAFFÈ SPIRITUALE
LUNEDÌ 26 FEBBRAIO 2024
LUNEDÌ DELLA II SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Riscattami, o Signore, e abbi pietà di me. Il mio piede è sul retto sentiero; benedirò il Signore in mezzo all'assemblea». (Cf. Sal 25,11-12)
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
Perdonate e sarete perdonati.
✠ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 6,36-38). In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». Parola del Signore.
MEDITAZIONE
Santa Faustina Kowalska [(1905-1938) religiosa], Diario, § 163
Alberghi in me la Tua misericordia, Signore!
Per ogni respiro del mio essere, per ogni battito del mio cuore, per ogni pulsazione del mio sangue, per altrettante migliaia di volte desidero esaltare la Tua misericordia, o Trinità Santissima.
Desidero trasformarmi tutta nella Tua misericordia ed essere il riflesso vivo di Te, o Signore; che il più grande attributo di Dio, la Tua incommensurabile misericordia, giunga al prossimo attraverso la mia anima e il mio cuore.
Aiutami, Signore, che i miei occhi siano misericordiosi, in modo che io non nutra mai sospetti e non giudichi secondo le apparenze esteriori, ma sappia scorgere ciò che c'è di bello nell'anima del mio prossimo e gli sia di aiuto.
Aiutami, Signore, che il mio udito sia misericordioso, che mi chini sulle difficoltà del mio prossimo e le mie orecchie non siano indifferente ai dolori e ai gemiti del mio prossimo.
Aiutami, Signore, che la mia lingua sia misericordiosa e non parli mai male del mio prossimo, ma abbia per ciascuno una parola di consolazione e di perdono.
Aiutami, Signore, che le mie mani siano misericordiose e piene di buone azioni, in modo che io sappia fare del bene al prossimo e prendere su di me i lavori più pesanti e più penosi.
Aiutami, Signore, che i miei piedi siano misericordiosi, in modo che io accorra sempre in aiuto del prossimo, vincendo la mia stanchezza e la mia indolenza. Il mio vero riposo sta nella disponibilità verso il prossimo. (...)
Alberghi in me la Tua Misericordia, o mio Signore.
PADRE NOSTRO…
ORAZIONE
O Dio, che hai ordinato la penitenza del corpo come medicina dell’anima, fa’ che ci asteniamo da ogni peccato per avere la forza di osservare i comandamenti del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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«Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro», dice il Signore. (Lc 6,36)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.
«Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre: “Questi è il mio Figlio, l'amato: ascoltatelo!”» (Cf. Mc 9,7)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata. Buona domenica! D. Ambroise Atakpa.
«Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste», dice il Signore. (Mt 5,48)
Читать полностью…Va' prima a riconciliarti con il tuo fratello.
Читать полностью…Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.
Читать полностью…A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.
Читать полностью…«Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita». (Gv 5,39-40)
Читать полностью…CAFFÈ SPIRITUALE
GIOVEDÌ 14 MARZO 2024 GIOVEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto». (Sal 104,3-4)
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza
✠ Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 5,31-47). In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall'unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?». Parola del Signore.
MEDITAZIONE
San Gregorio Magno [(ca 540-604) papa, dottore della Chiesa], Libro XIII, SC 212
"Il Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me" (Gv 5,37)
"In cielo è il mio testimone e lassù chi mi conosce intimamente" (Gb 16,20 Vg). Quando il figlio era sulla terra aveva un testimone in cielo. Poiché il Padre è il testimone del Figlio, che dice nel Vangelo: "E il Padre che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me". Ma è a giusto titolo chiamato anche colui che lo conosce intimamente, perché è con un'unica volontà, con unico consenso che il Padre opera sempre col Figlio. Ed è anche testimone perché "nessuno conosce il Figlio se non il Padre" (Mt 11,27). Il Figlio aveva quindi preso un testimone in cielo e lassù un amico intimo e fidato il giorno in cui coloro che lo vedevano morire nella carne non sapevano percepire la potenza della sua divinità. Ora, se gli uomini erano nell'ignoranza, nella sua morte tuttavia il Mediatore fra Dio e gli uomini sapeva che il Padre operava con lui. (...)
Come al beato Giobbe queste parole possono altrettanto applicarsi a ciascuno di noi. Chiunque infatti aspira in ogni suo atto alle lodi degli uomini cerca un suo testimone sulla terra. Ma chi con la sua condotta si sforza di piacere a Dio onnipotente considera che il suo testimone è in cielo. Succede spesso che le stesse nostre buone opere siano criticate da persone incaute. Ma chi ha il suo testimone in cielo non deve temere le critiche degli uomini.
PADRE NOSTRO…
ORAZIONE
Padre buono, supplichiamo la tua misericordia perché, purificati dalla penitenza e santificati dalle buone opere, possiamo camminare fedelmente nella via dei tuoi precetti e giungere rinnovati alle feste pasquali. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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(...) Allora, stabilisci dapprima solidamente nella tua anima il dogma della pietà per mezzo della fede.
PADRE NOSTRO…
ORAZIONE
O Dio, che doni la ricompensa ai giusti e non rifiuti il perdono ai peccatori purificati dalla penitenza, abbi misericordia di noi, perché l'umile confessione delle nostre colpe ci ottenga la remissione dei peccati. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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«Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore, chiunque crede in me non morirà in eterno». (Cf. Gv 11,25a.26)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.
«Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita». Gesù gli disse: «Alzati, prendi la tua barella e cammina». (Gv 5,7-8)
Читать полностью…«Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola di Gesù e si mise in cammino. (Gv 4,50)
Читать полностью…Gesù disse a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna» (Cf. Gv 3,16)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.
Читать полностью…«Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato». (Cf. Mt 23,12)
Читать полностью…«Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro», dice il Signore. (Lc 6,36)
Читать полностью…«Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre: “Questi è il mio Figlio, l'amato: ascoltatelo!”» (Cf. Mc 9,7)
Читать полностью…CAFFÈ SPIRITUALE
DOMENICA 25 FEBBRAIO 2024
II DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO B
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«Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore che è da sempre. Non trionfino su di noi i nemici. Da ogni angoscia salvaci, Dio d’Israele». (Cf. Sal 24,6.2.22)
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
Questi è il Figlio mio, l'amato.
✠ Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,2-10).
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
Parola del Signore.
MEDITAZIONE
Anastasio Sinaita [(? - dopo 700) monaco], Omelia per la festa della Trasfigurazione
«Si domandavano che cosa volesse dire risuscitare dai morti»
Sul monte Tabor Gesù ha fatto vedere ai discepoli una meravigliosa manifestazione divina, come una prefigurazione del regno dei cieli. E' proprio come se dicesse loro: «Perché l'attesa non generi in voi incredulità, fin da ora, subito, in verità vi dico, vi sono alcuni tra i presenti che non morranno prima di aver visto il Figlio dell'uomo venire nella gloria del padre» (Mt 16,28). (...) Ecco le meraviglie divine di questa festa. (...) Poiché siamo uniti dalla morte e al contempo dalla festa di Cristo. Per penetrare in quei misteri insieme a coloro che sono stati scelti fra i discepoli, ascoltiamo la voce divina e santa che, come dall'alto(...), ci convoca con insistenza: «Venite, gridate verso la montagna del Signore, nel giorno del Signore, verso il luogo del Signore e nella casa del vostro Dio». Ascoltiamo, affinché illuminati da quella visione, trasformati, trasportati (...), invochiamo quella luce dicendo: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo» (Gen 28,17).
E' dunque verso la montagna che dobbiamo affrettarci, come ha fatto Gesù che, qui come in cielo, è nostra guida e avanguardia. Con lui risplenderemo per le visioni spirituali, saremo rinnovati e divinizzati nella sostanza della nostra anima; configurati a sua immagine, come lui, saremo trasfigurati – divinizzati per sempre e trasportati nell'alto dei cieli. (...)
Accorriamo dunque, con gioia e fiducia, e penetriamo nella nube, come Mosè ed Elia, come Giacomo e Giovanni. Come Pietro, sii rapito in quella contemplazione e manifestazione divine, sii splendidamente trasformato, portato fuori del mondo, elevato da questa terra. Lascia la carne, abbandona il creato e volgiti al Creatore a cui Pietro diceva, rapito fuori di sé: «Signore, è bello per noi stare qui!» Sì, Pietro, è veramente bello stare qui con Gesù, e restarvi per sempre.
PADRE NOSTRO…
ORAZIONE
O Dio, Padre buono, che hai tanto amato il mondo da dare il tuo Figlio, rendici saldi nella fede, perché, seguendo in tutto le sue orme, siamo con lui trasfigurati nello splendore della tua luce. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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CAFFÈ SPIRITUALE
SABATO 24 FEBBRAIO 2024
SABATO DELLA I SETTIMANA DI QUARESIMA
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«La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice». (Sal 18,8)
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
Siate perfetti come il Padre vostro celeste.
✠ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,43-48). In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Parola del Signore.
MEDITAZIONE
San Francesco d'Assisi [(1182-1226) fondatore dei Frati minori], Ammonizioni, 9-10 (https://www.chiesadisanfrancesco.it/spunti-di-riflessione/le-ammonizioni-2/)
“Ma io vi dico di non opporvi al malvagio”
IX AMARE I NEMICI – Dice il Signore: “Amate i vostri nemici [e fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi perseguitano e vi calunniano” (Mt 5,44). Infatti, veramente ama il suo nemico colui che non si duole per l’ingiuria che quegli gli fa, ma brucia nel suo intimo, per l’amore di Dio, a motivo del peccato dell’anima di lui. E gli dimostri con le opere il suo amore.
X LA MORTIFICAZIONE DEL CORPO – Ci sono molti che, quando peccano o ricevono un’ingiuria, spesso incolpano il nemico o il prossimo. Ma non è così, poiché ognuno ha in suo potere il nemico, cioè il corpo, per mezzo del quale pecca. Perciò è beato quel servo (Mt 24,46) che terrà sempre prigioniero un tale nemico affidato in suo potere e sapientemente si custodirà dal medesimo; poiché, finché si comporterà cosi, nessun altro nemico visibile o invisibile gli potrà nuocere.
PADRE NOSTRO…
ORAZIONE
Padre di eterna misericordia, converti a te i nostri cuori, perché nella ricerca dell’unico bene necessario e nelle opere di carità fraterna siamo sempre consacrati alla tua lode. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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«Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste», dice il Signore. (Mt 5,48)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.
CAFFÈ SPIRITUALE
VENERDÌ 23 FEBBRAIO 2024
VENERDÌ DELLA I SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Salva, o Signore, il mio cuore angosciato, vedi la mia povertà e la mia fatica e perdona tutti i miei peccati». (Cf. Sal 24,17-18)
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
Va' prima a riconciliarti con il tuo fratello.
✠ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5,20-26). In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non ucciderai"; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: "Pazzo", sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!». Parola del Signore.
MEDITAZIONE
San Giovanni Maria Vianney (1786-1859) sacerdote, curato d'Ars Omelia per la domenica in albis
La confessione ci prepara al tempo di Pasqua
Perché, fratelli, la Chiesa ha stabilito il santo tempo di quaresima? Mi direte, è per prepararci a celebrare il santo tempo di Pasqua, che è un tempo in cui il buon Dio sembra raddoppiare le grazie e scuote le coscienze per farci uscire dal peccato. (...)
Vediamo più da vicino. Per fare una buona confessione, che possa riconciliarci con Dio, occorre detestare i nostri peccati con tutto il cuore, non perché vorremmo poterli nascondere a noi stessi; ma occorre pentirci d'aver offeso un Dio così buono, di esser rimasti così a lungo nel peccato, d'aver disprezzato le sue grazie con le quali ci sollecitava ad uscirne. Ecco, fratelli, ciò che deve farci piangere e spezzare il cuore. Dimmi, amico, se provassi questo vero dolore, non ti affretteresti a riparare il male che ne è la causa e a presto rientrare in grazia di Dio? Cosa diresti di un uomo che malamente avesse litigato col suo amico, ma che, riconosciuto il suo errore, poi se ne pente; non cercherà forse la maniera di riconciliarsi? Se l'amico fa qualche passo verso di lui , non approfitterà dell'occasione? Ma se invece disprezzasse tutto, non avresti ragione di dire che per lui allora star bene o male con quella persona è indifferente? Il confronto è significativo. Chi disgraziatamente è caduto nel peccato, o per debolezza o sorpresa, o persino con malizia, se ne ha vero pentimento, potrà restare a lungo in questo stato? Non ricorrerà al più presto al sacramento della Penitenza? (...)
Aspiriamo senza sosta poi alla nostra vera patria che è il cielo, nostra gloria, nostra ricompensa e nostra felicità. E' quanto vi auguro...
PADRE NOSTRO…
ORAZIONE
Concedi, o Signore, alla tua Chiesa di prepararsi interiormente alla celebrazione della Pasqua, perché il comune impegno nella mortificazione corporale porti a tutti noi un vero rinnovamento dello spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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«Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore, e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo». (Cf. Ez 18,31a)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.
CAFFÈ SPIRITUALE
GIOVEDÌ 22 FEBBRAIO 2024
CATTEDRA DI SAN PIETRO APOSTOLO - FESTA
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Dice il Signore a Simon Pietro: «Io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». (Lc 22,32)
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli.
✠ Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 16,13-19). In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Parola del Signore.
MEDITAZIONE
Pio XII [papa dal 1939 al 1958], Udienza del 17 gennaio 1940 (Discorso ai giovani sposi) (© Editrice Vaticana)
La cattedra di verità
Siete qui venuti la vigilia stessa del giorno, in cui la Chiesa celebra la festa della Cattedra di S. Pietro in Roma. (...) Guardate dunque la cattedra, da cui il primo Papa rivolgeva la parola ai primi cristiani, come ora, spronandoli alla vigilanza contro il demonio, che quasi leone ruggente va attorno cercando chi possa divorare (I Pt 5, 8-9), esortandoli alla fermezza nella fede, per non essere trascinati dagli errori dei falsi profeti (2 Pt. 2, 1; 3, 17). Questo insegnamento di Pietro continua nei suoi Successori, e continuerà immutabilmente attraverso i tempi, perché tale è la missione data da Cristo stesso al Capo della Chiesa.
Per mostrare il carattere universale e indefettibile di questo insegnamento, la sede del primato spirituale è stata fissata in Roma dopo una provvidenziale preparazione; Iddio ebbe cura, come notava il Nostro grande Predecessore S. Leone Magno, che i popoli fossero riuniti in un solo impero, di cui Roma era il capo, affinché da questo la luce della verità, rivelata per la salute di tutte le genti, più efficacemente si diffondesse in tutti i suoi membri (S. Leonis Magni Sermo LXXXII, c. 3-5).
I successori di Pietro, mortali anch'essi come tutti gli uomini, passano, più o meno rapidamente. Ma il primato di Pietro sussisterà sempre, coll'assistenza speciale che gli fu promessa, quando Gesù lo incaricò di confermare i suoi fratelli nella fede (Lc 22, 32). Quali che siano il nome, il volto, le origini umane di ogni Papa, è sempre Pietro che vive in lui; è Pietro che dirige e governa; è Pietro soprattutto che insegna e diffonde sul mondo il lume della verità liberatrice. Ciò faceva dire ad un grande oratore sacro che Dio ha stabilito in Roma una cattedra eterna: «Pietro vivrà nei suoi Successori; Pietro parlerà sempre dalla sua cattedra» (Bossuet, Sermon sur l'unité de l'Eglise, I).
PADRE NOSTRO…
ORAZIONE
Dio onnipotente, concedi che tra gli sconvolgimenti del mondo non si turbi la tua Chiesa, che hai fondato sulla roccia della professione di fede dell’apostolo Pietro. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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«Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. (Mt 16,18)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.
CAFFÈ SPIRITUALE
MERCOLEDÌ21 FEBBRAIO 2024
MERCOLEDÌ DELLA I SETTIMANA DI QUARESIMA
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«Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Tu sei, da sempre e per sempre». (Sal 89,1-2)
✠ Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
VANGELO
A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.
✠ Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,29-32). In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona». Parola del Signore.
MEDITAZIONE
San Girolamo [(347-420) sacerdote, traduttore della Bibbia, dottore della Chiesa], Su Giona, II 2,5,6,11 (SC 43)
Giona, una figura di Cristo
Se Giona è una figura del Signore ed evoca col suo soggiorno di tre giorni e tre notti nel ventre del cetaceo la Passione del Salvatore, anche la sua preghiera deve essere un'espressione della preghiera del Signore.
"Sono scacciato lontano dai tuoi occhi; eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio" (Gio 2,5). Quand'ero con te e godevo della tua luce, non dicevo: sono scacciato. Ma, in fondo al mare e avvolto da carne d'uomo, faccio miei i sentimenti umani e dico: sono scacciato lontano dai tuoi occhi. L'ho detto in quanto uomo; il seguito, lo dico come Dio, Io che, essendo nella tua condizione, non mi son valso della mia uguaglianza con te (cfr Fil 2,6), perché volevo elevare a te il genere umano. "Eppure tornerò a guardare il tuo santo tempio". Il testo del Vangelo dice: "E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse" (Gv 17,5) e il Padre risponde: "L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!" (Gv 12,28). L'unico e medesimo Signore chiede come uomo, promette come Dio, è certo di ottenere quanto da sempre è suo.
"Le acque mi hanno sommerso fino alla gola, l'abisso mi ha avvolto" (Gio 2,6) L'inferno non sia la mia prigione! Non mi chiuda la porta! Liberamente sono disceso, liberamente possa risalire. Sono venuto come prigioniero volontario, devo liberare i prigionieri perché si compia la parola: "Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri" (Sal 68,19; Ef 4,8). Infatti, quelli che erano prima prigionieri della morte, egli li ha riconquistati alla vita.
"E il Signore comandò al pesce ed esso rigettò Giona sull'asciutto" (Gio 2,11). E' ordinato dunque al gran cetaceo, agli abissi e agli inferi di rendere il Salvatore alla terra; così Colui che era morto per liberare i prigionieri nei legami della morte, può condurre con sé una folla verso la vita.
PADRE NOSTRO…
ORAZIONE
Guarda, o Signore, il popolo a te consacrato, e fa’ che, mortificando il corpo con l’astinenza, si rinnovi con il frutto delle buone opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
✠ Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.
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«Come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione». (Lc 11,30)
In Cristo Gesù, Figlio di Dio, vero Dio e vero Uomo, nostra Speranza, Via, Verità e Vita, sia benedetta questa giornata. D. Ambroise Atakpa.